Ai pranzi importanti ancora oggi, è il padrone di casa che destina i posti a sedere. Lo fa con suoi criteri dettati dalla importanza dell’ospite o dal suo sdebitarsi verso di esso.
Questo accadeva anche al tempo di Gesù. Con questa analogia Gesù ci fa capire che nella vita abbiamo un posto da occupare:l’ultimo. Nel senso che non possiamo prendere il posto di un altro ma solo il nostro.
Questa è umiltà. Saper stare al proprio posto. Né più né meno. Noi invece tendiamo a sopraffare gli altri con la nostra competizione, a rubare il posto degli altri con intrallazzi, a sentirci sempre migliori degli altri e quindi pretendere onori e riconoscimenti.
Oggi il vangelo ci invita a ridimensionarci. Qual è io mio posto?
Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 14,1.7-11 a cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade