Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Ottobre 2023

Siamo capaci. Meglio: siamo resi capaci. Perché Dio non ci tratta da idioti, non da infanti, non ci soffia il naso, non decide e agisce al posto nostro. Vorremmo accadesse, a volte, quando ci rendiamo conto di quanti pasticci siamo capaci di fare quando agiamo per conto nostro. O quando le avversità ci schiacciano e vorremmo uscirne fuori senza colpo ferire.

Vorremmo ma non accade, perché il nostro Dio ci tratta da adulti. Non deve intervenire per dividere l’eredità fra i due fratelli. Non deve essere tirato per la giacca perché imponga la sua visione, perché ci metta dalla parte dei giusti. E quante volte Dio è tirato in ballo per cose che potremmo benissimo fare da noi! Dal trovare un amore ad appianare una crisi di coppia…

Dio ci crede adulti, capaci, almeno lui. Perché noi, invece, vorremmo un Dio che magicamente ci risolvesse i problemi, ci trovasse le soluzioni e facesse al posto nostro. E siamo anche disposti a fare qualche sacrificio, pregare, insistere.

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Se c’è una caratteristica unica nell’annuncio cristiano, che in qualche modo ribalta le concezioni infantili del divino, è credere in un Dio che ci ha creati liberi e ci lascia liberi, sta alla porta, non interviene se non per invitare, incoraggiare, scuotere.

Come fa un buon padre, una buona madre. Come fa chi ama sul serio e non si impone o si sostituisce. Siamo capaci da soli a dividere i beni di un’eredità senza litigare, senza farci accecare dalla bramosia, senza ingiustizie. E se ci crede lui, lo possiamo credere anche noi.

Il nostro Dio non deve intervenire per ricordarci che la ricchezza è, sì, un grande dono ma che rischia di diventare un grande inganno, perché promette ciò che non può mantenere. Non siamo diretti come dei burattini, il Signore sa che abbiamo tutti gli strumenti per vivere una vita serena e completa, che possiamo vivere una vita senza idoli, senza illuderci che la ricchezza e le cose riempiano i nostri cuori fatti per l’infinito.

Quanto amo questo Dio che mi pensa capace! Quanto mi spinge a diventarlo!

FONTE: Amen – La Parola che salva

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 12,13-21

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