Come si fa a non amare una persona che si prende cura di te?
Dio padre crea, Dio padre, come ogni padre che si rispetti, conosce nell’intimo il figlio, così come un programmatore informatico conosce i segreti del suo programma, ogni ingegnere conosce benissimo la sua costruzione. Ogni creatore conosce la sua creatura. Il rischio è che non sappiamo cosa significhi realmente “conoscere”.
La conoscenza non è solo sapere che esista qualcuno o qualcosa, ma è la relazione che abbiamo con quella persona o cosa. Quando abbiamo a cuore una persona, un animale, un hobby o anche una cosa, sappiamo quando è il momento di prendercene cura e di cosa ci sia realmente bisogno. Un amante delle piante sa riconoscere quando la pianta ha bisogno di acqua, così come un genitore sa riconoscere se il figlio abbia ancora fame, o un animalista si accorge quando l’animale ha bisogno di qualche assistenza, ecc.
A volte però ci concentriamo più sulle cose fuori da noi, anzichè aver cura delle cose che sono in noi. Ad esempio: se dico di aver fede, come me ne prendo cura? Se temo di morire, perché non mi prendo cura di Colui che potrebbe accogliermi nel momento del trapasso?
Nel Vangelo di oggi Gesù ci invita non solo a chiedere qualcosa a Dio padre, ma anche a stare con Lui, ad amarlo e curare la sua presenza in noi. Il Signore non ci abbandona ai nostri giorni, ma quotidianamente ci assiste, ci accompagna, ci manda l’aiuto di cui abbiamo bisogno.
Io mi sento sempre guidato da Colui che mi ha creato. Io mi sento figlio amato anche quando mi trovo in difficoltà e sembra che Dio si sia dimenticato di me, non perché sia Lui a non sentirmi, ma perché ci sono momenti in cui non riesco o mi rifiuto si ascoltarlo, proprio come fanno i figli coi genitori molto premurosi.
E Dio non merita per questo di essere amato, Lui che ha sempre cura di tutti?
- In che modo realizzi questo amore per il Padre celeste?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE