Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 7 Ottobre 2023

250

I discepoli ritornano, pieni di gioia. Per cosa sono pieni di gioia? Vedere il bene vincere, vedere la promessa compiuta. Eppure non è questo il dono di Dio a noi. Non è vedere un risultato di bene, una vittoria ciò che Dio considera una occasione di gioia. Gesù esorta a rallegrarsi non per il risultato di una propria azione, reazione naturalmente umana, ma piuttosto di essere oggetto di un amore.

Che cosa difficile per l’animo umano! È molto più facile sentirsi compiuti perché si riesce a dare, a fare, a perdonare, ad amare. È difficile invece sentirsi compiuti per il solo essere. Essere ed essere amato. Quale stima di noi ha il Signore per cui ancora prima di compiere qualsiasi azione degna di nota egli già ci vuole accanto a Sé, tanto da riservarci un posto perché possiamo vivere per sempre con Lui. Dio ci desidera! Desidera che stiamo con Lui per sempre.

Anche morire fa meno paura se ci aspetta Uno che ci ama così. I piccoli, i bambini si lasciano amare semplicemente: si rifugiano tra le braccia dei genitori, cercano il loro sostegno nei momenti di paura, sconforto, fatica. I bambini non si concepiscono mai da soli, ma sempre in relazione alla mamma e al papà. Allo stesso modo la vita si riempie di colori, come le ali dell’angelo nell’Annunciazione del Beato Angelico, quando non ci concepiamo da soli, ma in un rapporto continuo con Dio.

- Pubblicità -

E come in ogni rapporto umano, solo in questa convivenza e frequentazione accade di conoscersi e affezionarsi.

Per riflettere

Preghiamo perché il Signore ci doni la Grazia di veder crescere la consapevolezza del suo infinito amore per noi.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi