I discepoli sono preoccupati su chi รจ il piรน grande nel regno dei cieli. ร il loro modo di comprendere concretamente che cosa sia questo regno dei cieli di cui Gesรน sta parlando loro.
Gesรน pone in mezzo a loro un bambino e dice alcune parole. Puรฒ sembrare un gesto banale, eppure รจ unโintuizione straordinaria, tuttโaltro che scontata. Avrebbe potuto semplicemente ribadire lโinvito a convertirsi per diventare come un bambino. Invece sta indicando un bambino visibile, in carne e ossa, in modo che i discepoli possano contemplare le sue parole in presa diretta.
Il bimbo semplicemente โรจโ, non si preoccupa di essere in un certo modo. Sprigiona tutta la bellezza che gli appartiene, suscitando dolcezza e tenerezza infinita. Nel bimbo possiamo contemplare lโumanitร nella sua essenza piรน pura. Lโinvito di Gesรน รจ di non celare la bellezza che siamo, anche da adulti.
Il bambino รจ apertura alla vita, freschezza, curiositร , meraviglia. Lโinvito di Gesรน รจ quello di ritornare piccoli come un bambino per imparare continuamente a โessereโ. Lโessere umano a differenza degli animali, non vive a partire da istinti ereditati dalla sua specie, bensรฌ impara a vivere adattandosi in modo intelligente alla situazione. Lโessere umano รจ aperto al futuro, in modo imprevedibile e indeterminato. Le sue scelte di volta in volta lo condurranno su una strada piuttosto che unโaltra. Gesรน invita a diventare consapevoli di questa โlibertร di essereโ.
E poi Gesรน aggiunge qualcosa di importante: accogliere uno di questi bambini nel suo nome significa accogliere lui. Ovvero chi impara a guardare i bambini come fa lui, coglie lโessenza stessa dellโuomo e diventa quellโessere umano che sta contemplando in quel bambino. Anche Gesรน รจ diventato quel bambino che sta contemplando insieme ai suoi discepoli.
Flavio Emanuele Bottaro SJ

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Fonte: Get up and Walk โ il vangelo quotidiano commentato