Oggi Gesù ci mostra in che modo convivono in lui in perfetta armonia umanità e divinità. Da una parte partecipa al dolore di questa donna che sta vivendo il dramma della perdita del figlio, dall’altra con il suo tocco divino ridona la vita al ragazzo e lo restituisce a sua madre.
In questo episodio, umano e divino si incontrano per ricordarci una cosa molto importante: Dio ha scelto di incarnarsi nel Figlio per incontrare da vicino la nostra umanità ferita e risanarla, per asciugare le nostre lacrime, per restituirci ciò che veramente il nostro cuore desidera, purché sia conforme a ciò che è bene per noi.
Oggi Gesù rivolge a noi queste parole: non piangete! Qualsiasi sia la ferita, il lutto, la debolezza che ci affligge, egli conosce il nostro dolore e se ne fa carico per restituirci la gioia. Come lo fa?
Attraverso la sua presenza, il suo tocco capace di risanare e restituire speranza. Lasciamoci toccare da questo Dio che per starci vicino ha scelto di abitare la nostra umanità.
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