“Perdonàti, perdoniamo”, con quest’espressione di Sant’Agostino possiamo sintetizzare il cuore del messaggio evangelico di questa domenica. Prendendo le mosse da una domanda di Pietro, che come i buoni amministratori delegati delle aziende vuole costruire un budget di spesa sul perdono, Gesù offre un insegnamento potente sul tema.
In esso non si possono seguire budget limitati: si deve perdonare sempre, senza riserve! Non ci sono discussioni! Siamo nel cuore della vita cristiana: tutti siamo peccatori e bisognosi della Misericordia di Dio. Di fronte a Lui siamo grandi debitori, come il servo che ha un debito stratosferico nei confronti del re, nell’ordine dei milioni di euro. Eppure nel cuore del Re, che è immagine di Dio, si realizza una svolta: Egli condona il debito con generosità.
Questa è l’opera della Misericordia: mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi, ha dato la sua vita per noi. Questo dono non ha prezzo, né limite. In una comunità, tuttavia, nelle relazioni umane può capitare qualche volta anche di essere creditori: riceviamo torti, offese, ingiurie. Come reagiamo? La tendenza è quella di difendere più che possiamo ciò che è nostro, di lasciarci prendere dal senso della vendetta, dimenticando che Qualcuno con noi si è comportato diversamente, avendo benevolmente perdonato il nostro peccato.
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A questo punto anche in noi si richiede una svolta: superare la tendenza alla vendetta e guardare l’altro con benevolenza. Così si esprime Papa Francesco: “Il perdono è proprio quello che permette di cercare la giustizia senza cadere nel circolo vizioso della vendetta né nell’ingiustizia di dimenticare” (Fratelli Tutti, 252). Non è certamente un percorso facile, perché la memoria del male subito rimane imponente, ma come cristiani non possiamo sottrarci a questo serio cammino di conversione. Le parole di Gesù sono inequivocabili: “con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi” (Mt 7, 2).