don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 15 Settembre 2023

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La festa di oggi ci fa contemplare Maria che sta sotto la croce insieme al discepolo amato. È una festa che si compie nella relazione tra la madre, colei che inaugura la vita, e il figlio, l’amato per eccellenza, che insieme sono immagine della Chiesa che ci genera alla vita filiale rendendoci discepoli di Cristo.

L’evangelista Giovanni ci conduce al cuore del mistero pasquale: l’«ora» di Gesù, che si compie con il dono della vita a te, a me, a noi… il dono di una madre, che è accolta dal discepolo perché sia la via che conduce al Padre.

Dopo l’esaltazione, la liturgia ci custodisce ancora nel mistero della croce perché quel luogo di morte e di sofferenza diventi uno spazio e un tempo di gestazione per l’umanità. Maria non fugge, e senza dire nulla «sta presso la croce» e accoglie, donandoci quella dose giusta di coraggio per stare nelle situazioni tanto incomprensibili della vita, nelle vicende tribolate della storia con la stessa fiducia e affidamento che nessuna morte è senza senso, soprattutto se ci consegna all’amore.

Maria, madre della Chiesa, in questo giorno ci aiuti a riconoscere la nostra vera identità di figli amati che vivono nel continuo scambio di dono e accoglienza dell’altro.

In questo affidamento reciproco di Gesù dalla croce, come battezzati, partecipiamo di uno straordinario passaggio di salvezza: dalla generazione fisica a quella “spirituale”, dove il cordone ombelicale che lega, unisce, si chiama Spirito Santo.

Chiediamo, in questa giornata, a Maria la grazia di custodire le nostre relazioni (paternità, maternità, amicizia) spirituali che ci aiutano ad accogliere in Cristo anche i momenti di abbandono, paura, sconforto, difficoltà…morte.

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