Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Settembre 2023

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Ieri abbiamo celebrato la misura dell’ amore donato in croce. Oggi fissiamo lo sguardo sulla discepola che si ritrova, nella vita, a portare quella croce, a condividerla, ad assistervi. Maria, la madre, la prima fra i discepoli, ci insegna a stare ai piedi della croce senza fuggirla, senza amarla. A rimanere saldi nella fede anche quando tutto sembra indicare il contrario, anche quando assisti alla demolizione di tutto ciò che pensavi essere la tua fede.

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Maria potrebbe urlare, insultare quel Dio che prima le dona un Figlio e poi lo lascia straziare e morire inchiodato. Invece, annota, Giovanni, Maria sta. Ci sono dei momenti nella vita in cui il dolore bussa pesantemente alla nostra porta. E vacilliamo, storditi e suonati come un pugile sul ring. L’unica cosa da fare, in quel caso, è rimanere, stare, attendere, fidarsi, dimorare.

La croce può essere la fine della nostra fede o la chiave di lettura dell’amore di Dio per noi. È lui che pende dalla croce. Anche da quella che penso di dover portare. Maria madre dei discepoli insieme a poche altre donne sono ciò che è rimasto della travolgente avventura del Nazareno. Tutti sono fuggiti: gli spavaldi apostoli, i discepoli della prima ora, i rivoluzionari incendiati di zelo.

Solo un cuore di madre sorretto da altre donne amiche può sostenere un dolore così stordente. Maria sta sotto alla croce piantata come la croce stessa. Mette da parte le sue viscerali emozioni di madre per unirsi totalmente all’incomprensibile scelta del figlio. È tutta una questione di amore anche se la realtà parla di strazio, di sangue, di odio.

È tutta una questione di fede anche per noi quando il dolore, fisico, psicologico, spirituale tocca la nostra vita. Ma non siamo soli: abbiamo una madre che ci è donata, a cui appoggiare la nostra fragile fede. Questo è il tempo in cui, come Maria, siamo chiamati a rimanere saldi ai piedi di ogni sofferenza.

Per sempre Dio, l’appeso, salva il mondo dalla sua tenebra. A noi di esserci e di rimanere.

FONTE: Amen – La Parola che salva

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Gv 19,25-27 oppure ✝ Lc 2,33-35

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