Gesù entra in sinagoga per insegnare. Eppure i farisei sono più interessati a vedere se trasgredirà una legge piuttosto che accogliere la Sua parola.
E c’è lì un uomo con la mano destra paralizzata. Luca sottolinea che si tratta della mano destra probabilmente perché questo gli impedisce molte cose e lo limita, probabilmente anche nel lavorare.
Chissà come vive questa sua situazione… In cosa si sente effettivamente vincolato o impossibilitato? E quanto pesa lo sguardo degli altri su di lui, sulla sua condizione e sulla sua vita?
Scribi e farisei sembrano addirittura volerlo “sfruttare” per avere un’occasione per accusare Gesù. Sparisce la persona, con le sue fatiche e le sue sofferenze, e rimane solo “ciò che mi può servire”. Non è così per Gesù. Gesù vede l’uomo al di là del suo limite e delle sue fatiche e desidera che anche lui faccia lo stesso per essere davvero libero e vivere in pienezza.
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Non sempre nella nostra vita possiamo eliminare ciò che ce la rende difficile, possiamo però chiederci se ci aiuti di più stare fermi e lamentarci della situazione, oppure provare a reagire, a trovare una strada, magari anche creativa, per guardare e valorizzare piuttosto tutti i doni e le ricchezze che abbiamo.
Il Signore ci guarda al di là delle nostre piccole o grandi paralisi, riconosce in noi la grande bellezza che vi ha seminato e chiede anche a noi di fare altrettanto, consapevoli che, per quanto dura possa essere la lotta, lui sarà sempre al nostro fianco.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato