don Massimiliano Scalici – Commento al Vangelo del 27 Agosto 2023

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In risposta alla sua professione di Fede, Simone riceve una missione, un primato che non consiste nel potere di una gerarchia organizzata, ma nella grave responsabilità di confermare i suoi fratelli nella roccia della fede che è Gesù Cristo di fronte ai rischi sempre in agguato. Pietro conosce tali rischi tanto quanto gli altri.

Li conoscerà in modo drammatico nella corte di Caifa, quando la sua codardia gli farà dire: “Non conosco quest’uomo!”. Eppure sarà proprio lui, Simone, nome che significa “canna”, ad essere confermato in questa responsabilità, sulle rive del lago dopo la Resurrezione. Il successore di Simon Pietro non sarà dunque né più forte, né più impeccabile, né più intelligente dello stesso apostolo.

Perciò Gesù gli ha prospettato il dono immutabile della sua Grazia: “Ho pregato per te, Simone, affinché la tua fede non sprofondi. E quando tu sarai tornato in te, conferma i tuoi fratelli” (Luca 22,32). La Chiesa deve tornare in sé, sempre, senza se e senza ma, per vivere la sua relazione di fedeltà con il suo Sposo e Signore, “roccia della sua salvezza”.

don Massimiliano Scalici