Enzo Bianchi a Pinerolo: Chi รจ il mio prossimo?

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Mercoledรฌ 28 marzo 2012 l’intervento di Enzo Bianchi ha concluso le conferenze quaresimali e ha dato il via all’Assemblea Diocesana. In un Duomo gremito di fedeli il priore della comunitร  di Bose ha proposto una appassionata riflessione tema dell’amore del prossimo. I sociologi ritengono che nella nostra epoca si stia assistendo alla morte del prossimo, perchรฉ si tende a fare di tutto affinchรฉ l’altro resti tale e, quindi, lontano da noi. In particolare, crediamo di fare la caritร  senza accendere nessuna relazione, in modo virtuale; pensiamo agli sms che mandiamo comodamente seduti davanti alla Tv per svariate iniziative di bene, purchรฉ il beneficiato non invada il nostro spazio. Questo, perรฒ, non รจ amore cristiano!

Gesรน ci ha insegnato che la maniera di amare Dio รจ l’amore del prossimo; l’amore per Dio, infatti, non รจ un amore di desideri, ma รจ la piena disponibilitร  a fare il suo volere, che รจ fare del bene agli altri.ย 
Chi รจ il prossimo? รˆ la domanda che il rabbino pone a Gesรน, e che tradotta oggi potrebbe diventare: “Chi sono i poveri?” Per rispondere a questo interrogativo la lettura della parabola del seminatore ha offerto una serie di spunti; in essa non si parla di persone radicalmente buone o cattive. Gesรน, infatti, vuole insegnarci che il vero problema รจ farsi vicino a chi รจ nel bisogno, guadandolo negli occhi. Il samaritano nella vita non era migliore del sacerdote passato prima per quella via, ma egli si รจ fermato ed ha guardato negli occhi il malcapitato. Il sacerdote per osservare una piccola legge cui era tenuto, dimentica la piรน importante, quella dell’amore. Ciรฒ che conta รจ che ciascuno faccia tutto quel che puรฒ per l’altro nel bisogno.

ยซSpetta a noi cristiani – cosรฌ ha concluso Bianchi – mantenere viva la prossimitร  poichรฉ rischiamo, attraverso le moderne tecnologie, di comunicare con chi รจ dall’altra parte del continente, senza conoscere, invece, chi vive sullo stesso nostro pianerottolo. Ci viene chiesto di dare noi stessi, la nostra presenza: i figli hanno bisogno della presenza dei genitori, non solo dei doni; i genitori hanno bisogno della presenza dei figli, non solo delle loro telefonate. Ricominciamo, dunque, a farci prossimo alla maniera di Gesรนยป.