don Pasquale Giordano โ€“ Commento al Vangelo del 23 Agosto 2023

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Tutti uguali davanti alla legge โ€ฆ dellโ€™Amore

Mercoledรฌ della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Dal libro dei Giudici Gdc 9,6-15

Avete detto: Un re regni sopra di noi. Invece il Signore, vostro Dio, รจ vostro re.

In quei giorni, tutti i signori di Sichem e tutta Bet Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimรจlec, presso la Quercia della Stele, che si trova a Sichem.

Ma Iotam, informato della cosa, andรฒ a porsi sulla sommitร  del monte Garizรฌm e, alzando la voce, gridรฒ: ยซAscoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterร  voi!

Si misero in cammino gli alberi

per ungere un re su di essi.

Dissero allโ€™ulivo:

โ€œRegna su di noiโ€.

Rispose loro lโ€™ulivo:

โ€œRinuncerรฒ al mio olio,

grazie al quale

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si onorano dรจi e uomini,

e andrรฒ a librarmi sugli alberi?โ€.

Dissero gli alberi al fico:

โ€œVieni tu, regna su di noiโ€.

Rispose loro il fico:

โ€œRinuncerรฒ alla mia dolcezza

e al mio frutto squisito,

e andrรฒ a librarmi sugli alberi?โ€.

Dissero gli alberi alla vite:

โ€œVieni tu, regna su di noiโ€.

Rispose loro la vite:

โ€œRinuncerรฒ al mio mosto,

che allieta dรจi e uomini,

e andrรฒ a librarmi sugli alberi?โ€.

Dissero tutti gli alberi al rovo:

โ€œVieni tu, regna su di noiโ€.

Rispose il rovo agli alberi:

โ€œSe davvero mi ungete re su di voi,

venite, rifugiatevi alla mia ombra;

se no, esca un fuoco dal rovo

e divori i cedri del Libanoโ€ยป.

Lโ€™autoritร  e il potere

La parabola, dalle immagini fiabesche, vuole mettere in evidenza la cecitร  degli Israeliti che rinnegano la Signoria di Dio per barattare la propria libertร  con una parvenza di stabilitร  politica ed economica la cui speranza รจ riposta nelle mani degli uomini. Non si puรฒ esercitare lโ€™autoritร  che sia veramente per il bene comune senza perdere qualcosa di sรฉ, senza sacrificare ciรฒ a cui si รจ attaccato il cuore.

Il peccato dโ€™Israele consiste nel rinnegamento di Dio e nel rifugiarsi in sicurezze umane ingannatrici. Si confonde lโ€™autoritร  con il potere. Essi coincidono solo nella misura in cui sono a servizio del bene comune e non della propria vanagloria. La libertร  e la felicitร  si giocano sulle scelte compiute che radicano la vita sulle sabbie mobili dellโ€™aviditร  e dellโ€™attaccamento alle ricchezze o sulla roccia dellโ€™amore di Dio che educa a fare il bene compiendo opere di giustizia e di misericordia.

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 20,1-16

Sei invidioso perchรฉ io sono buono?

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola:

ยซIl regno dei cieli รจ simile a un padrone di casa che uscรฌ allโ€™alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordรฒ con loro per un denaro al giorno e li mandรฒ nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: โ€œAndate anche voi nella vigna; quello che รจ giusto ve lo darรฒโ€. Ed essi andarono. Uscรฌ di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lรฌ e disse loro: โ€œPerchรฉ ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?โ€. Gli risposero: โ€œPerchรฉ nessuno ci ha presi a giornataโ€. Ed egli disse loro: โ€œAndate anche voi nella vignaโ€.

Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: โ€œChiama i lavoratori e daโ€™ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primiโ€. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di piรน. Ma anchโ€™essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, perรฒ, mormoravano contro il padrone dicendo: โ€œQuesti ultimi hanno lavorato unโ€™ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldoโ€.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: โ€œAmico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a questโ€™ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perchรฉ io sono buono?โ€.

Cosรฌ gli ultimi saranno primi e i primi, ultimiยป.

Tutti uguali davanti alla legge โ€ฆ dellโ€™Amore

don Pasquale Giordano - Commento al Vangelo del 23 Agosto 2023

Quanto mutevole รจ il nostro modo di vedere la realtร  e di interpretarla lo dimostra questa parabola nella quale da una parte cโ€™รจ il padrone di una vigna che esce piรน volte lungo tutto lโ€™arco della giornata per chiamare operai a lavorare nella sua vigna e dallโ€™altra i lavoratori. Nel racconto avvengono due cose strane. La prima รจ il fatto che il padrone chiama a tutte le ore. Chiama fino alla fine e coinvolge tutti, anche chi รจ stato scartato dagli altri.

La seconda รจ il modo con il quale paga la giornata di lavoro dimostrando che per lui non conta quanto ha lavorato un operaio ma che abbia accettato di servirlo. Questi due particolari rivelano la logica di Dio, lโ€™unico buono, come Gesรน aveva detto al giovane ricco. Dio ragiona secondo una logica che mette al centro la persona e non il Suo interesse perchรฉ ciรฒ che gli sta a cuore non รจ il guadagno personale ma la nostra felicitร  che passa attraverso la soddisfazione dei bisogni piรน profondi.

La ricompensa che il padrone offre agli operai รจ un insegnamento che, se colto, diventa un tesoro grandioso che supera le aspettative. Dio non fa torto a nessuno perchรฉ non cambia idea rispetto allโ€™uomo. Egli lo ama a prescindere dai suoi meriti e continuamente lo chiama a servirlo. Se lo sguardo di Dio, che non guarda i meriti o le colpe, ma il bisogno dei suoi figli, non muta, assistiamo invece al cambiamento di faccia degli operai, quelli della prima ora che hanno affrontato la fatica della giornata non con spirito di gratitudine per essere stati chiamati, ma con la speranza legata alla ricompensa pattuita.

Poi, vedendo che gli ultimi venivano pagati per primi, hanno immaginato di dover meritare di piรน di quanto pattuito. Quello che fa arrabbiare gli operai della prima ora รจ lโ€™invidia che deforma la realtร . Per cui gli altri operai non sono visti come fratelli destinatari della comune ereditร , ma con disprezzo perchรฉ paragonati a loro.

Ciรฒ che indigna รจ lโ€™essere trattati alla stessa stregua di quelli che sono considerati i meno meritevoli. Lโ€™invidia prende il posto lasciato dalla gratitudine e la mormorazione quello abbandonato dalla preghiera. Ma quando facciamo tesoro della compassione ricevuta e lodiamo il Signore per la misericordia che ci ha usato ci appare chiaro che siamo tutti uguali davanti alla legge โ€ฆ dellโ€™Amore.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per lโ€™evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte โ€“ il blog di don Pasquale โ€œTu hai Parole di vita eternaโ€œ