Sembra semplice la parabola, fila via liscia, senza apparenti scossoni. Ma è incomprensibile anche se annuiamo, devoti e riflessivi, quando la ascoltiamo. Alla fine, siamo onesti: in fondo in fondo parteggiamo per gli operai della prima ora, quelli che si sono caricati di dodici ore di lavoro sotto il sole, sfinendosi, attingendo a ogni briciolo della propria energia e che, alla fine, prendono quanto gli scansafatiche che sono arrivati a far finta di lavorare solo per un’ora.
Hanno ragione, dai, siamo sinceri! Che senso ha pagare così tanto persone che, uscendo a mezzogiorno per lavorare quando nessuno ormai passa a cercare manodopera, manifestano sfacciatamente la loro innata pigrizia? Solo che, fermandoci alla superficie del testo, non riusciamo a capire il senso profondo della parabola.
Quando, alla fine della giornata, gli operai della prima ora vedono che quelli dell’ultima ricevono un denaro pensano: a noi darà di più. Giusto, legittimo, mi sembra onesto, anch’io lo avrei pensato. Solo che, vedendosi dare il pattuito, dicono: dai loro di meno. Non dicono quello che pensano, si nascondono dietro una questione di apparente giustizia ma, in realtà, chiedono per i loro colleghi meno di un denaro, che era la somma minima per far vivere una famiglia.
Ne fanno una questione di principio, ed è corretto, ma non dicono quello che pensano, non chiedono più soldi per il loro lavoro, ne chiedono meno, meno del necessario della sopravvivenza, per gli altri. Una piccola vendetta ammantata di senso di giustizia. Allora capiamo le intenzioni del padrone della vigna, la sua reazione severa e dura: vuole offrire una possibilità, dare dignità senza fare elemosina, investire sul futuro.
È uscito a cercare i fannulloni, li ha rimproverati, ma, alla fine, li ha presi con sé, ha dato loro un barlume di rivincita, se sapranno cogliere l’occasione. Così è il nostro Dio, così possiamo diventare anche noi, onorati di lavorare nella vigna, felici di dare opportunità di riscatto a tutti.
FONTE: Amen – La Parola che salva
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 20,1-16
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