Due sono i passaggi che impressionano in questo brano del Vangelo: le vergini stolte chiedono l’olio a quelle sapienti, che rispondono con un secco no! Apparentemente sembrano mancare di carità; e la sentenza definitiva dello sposo: “Io non vi conosco”.
In realtà l’olio rappresenta la “personale” capacità di alimentare l’amore giorno dopo giorno fino all’arrivo dello Sposo, il giorno in cui gli Angeli elimineranno la zizzania dal campo e i pescatori separeranno i pesci cattivi da quelli buoni. Il rifiuto delle sagge in realtà manifesta l’impossibilità di prestare la “personale” capacità di amare a qualcun altro: ognuno ha la sua. Le vergini sapienti hanno alimentato giorno dopo giorno la lampada del cuore con l’olio dell’amore, un amore fedele, capace di aspettare. L’olio è dato a tutti, ma la stoltezza è non solo nell’incapacità di amare, ma anche nell’impossibilità di attendere l’amato, tenendo separato presente e futuro.
L’arrivo dello Sposo e la chiusura delle porte determina la separazione della zizzania dal buon raccolto, del pesce cattivo dal pesce buono, dividendolo non per la sua forma ma solo e unicamente per l’avere con sé l’olio datoci dal Signore nel Battesimo: cioè la capacità di amare.
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L’accorata richiesta da parte di alcune di aver aperto la porta dopo aver recuperato del nuovo olio dai venditori non può essere accolta, perché la fine è stata preannunciata in maniera definitiva dallo Sposo. “Io non vi conosco” è anche la formula utilizzata da Pietro nel rinnegare Gesù. Quindi “vigilate perché non conoscete né il giorno né l’ora”, e quel “Vigilate” sta per “Amate incessantemente lo Sposo anche attraverso il prossimo, come se la sua venuta avvenisse adesso”.
Per riflettere
Quanto olio abbiamo nella nostra lampada? Quando è stata l’ultima volta che abbiamo controllato se questa potrà rimanere accesa tutta la notte? Quante volte siamo stati attenti nella nostra vita ad amare chi ci sta accanto nel lavoro, nella famiglia, nella nostra Comunità Parrocchiale, consapevoli che questo amore è l’unica fonte di ricarica delle nostre lampade?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi