Ciò che entra dalla bocca dell’uomo è parte del suo corpo, ciò che esce dalla bocca dell’uomo è parte del suo cuore e può salvarlo o condannarlo. Ogni pianta impiantata dall’uomo può essere come la zizzania che sarà sradicata, mentre ogni pianta che verrà dal buon seme impianto dal Contadino Celeste sarà salvata. I ciechi nel nostro mondo pensano di saper condurre gli altri ciechi e tutti non potranno che cadere nel fosso.
Noi da che parte stiamo? Pensiamo a cosa entra nella bocca assicurandoci prima di lavarci le mani oppure pensiamo a cosa esce dal nostro cuore? Siamo seminatori di zizzania o aiutanti del Signore a spargere il seme buono? Siamo ciechi non vedenti che si ostinano a condurre gli altri oppure siamo ciechi ma che riflettono la luce del Signore? Siamo, quindi, farisei o cristiani? Ci scandalizziamo perché gli altri non sono uguali a noi e non agiscono come noi oppure siamo aperti a confrontarci con tutti gli uomini di buona volontà, qualsiasi siano le loro abitudini, la loro razza, il loro pensiero? Siamo convinti di possedere la via e la verità oppure siamo alla ricerca costante, anche negli altri, della verità di Cristo?
Quante volte abbiamo condotto come ciechi altri ciechi, convinti che quello che abbiamo imparato e appreso sia la Verità? Convinti che noi siamo nel giusto e il resto del mondo nel torto? La tentazione suprema che ci affligge ogni giorno è quella della superbia e di credere che noi soli deteniamo la Verità. Anche all’interno della Chiesa siamo convinti che noi siamo coloro che abbiamo la capacità di insegnare la retta via. Ma il vero discepolo è colui che qualche giorno fa ci ha insegnato a dire “Spiegaci la parabola”, spiegami che io non so, non capisco, sono poca cosa di fronte alla magnificenza, e in modo che da cieco illuminato possa condurre altri ciechi non nel fossato ma verso il Regno dei Cieli.
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Per riflettere
Pensiamo a cosa entra nella bocca assicurandoci prima di lavarci le mani oppure pensiamo a cosa esce dal nostro cuore? Siamo ciechi non vedenti che si ostinano a condurre gli altri oppure siamo ciechi ma che riflettono la luce del Signore? Siamo, quindi, farisei o cristiani? Ci scandalizziamo perché gli altri non sono uguali a noi e non agiscono come noi oppure siamo aperti a confrontarci con tutti gli uomini di buona volontà, qualsiasi siano le loro abitudini, la loro razza, il loro pensiero? Siamo convinti di possedere la via e la verità oppure siamo alla ricerca costante, anche negli altri, della verità di Cristo?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi