don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 1 Agosto 2023

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Lasciare

Sulle rive del fiume Giordano era stato annunciato come il Messia della separazione e della purificazione: finalmente stava per venire colui che avrebbe pulito lโ€™aia dalla pula, avrebbe posto la scure alla radice. Giovanni Battista si faceva interprete di una attesa che era di tutta una fascia di persone che coltivava la pretesa di costruire un popolo santo di fedeli osservanti della Legge. Viene il Messia, nulla di tutto questo. Anzi! Sembra vada nella direzione opposta rispetto alle attese del popolo e dello stesso Giovanni che gli manderร  addirittura a chiedere, scandalizzato comโ€™era: sei tu colui che deve venire o dobbiamo attendere un altro?

Non apparterranno a Gesรน i verbi suggeriti da Giovanni. Ne coniugherร  un altro: voce del verbo lasciare. Non il lasciare della rinuncia ma il permettere che lโ€™altro sia. Lasciare: il verbo del mite, colui che lascia che lโ€™altro sia. Verbo che a fatica sentiamo nostro soprattutto quando si tratta di qualcosa che non rientra nel nostro orizzonte interpretativo. Vorremmo continuamente porre linee di demarcazione tra il bene e il male, tra i buoni e i cattivi, tra chi รจ dei nostri e chi non lo รจ. Vorremmo finalmente che la comunitร  cristiana (soltanto questa?) sia un luogo di puri.

Appartiene anche a noi lo zelo dei discepoli che vorrebbero riconoscere lโ€™evidenza del regno di Dio, che invece manterrร  sempre la misura umile del granellino di senapa e del poco lievito in grado di far fermentare tutta la pasta. Ciรฒ che ci manca รจ quello sguardo profetico che ci permette di riconoscere lโ€™interminabile travaglio del suo regno, la sua continua gestazione.

La pagina evangelica, piuttosto, che parla della e alla vita ci restituisce un dato incontrovertibile: Ambiguo รจ il tempo โ€“ ogni tempo โ€“ che viviamo. E non solo fuori di noi ma anzitutto dentro di noi. Unโ€™ambiguitร  che ci appartiene e ci accompagna. Perciรฒ bando ad ogni sterile allarmismo oggi tanto frequente anche sulle nostre labbra come se tutto dipendesse solo ed esclusivamente da noi, rimasti gli ultimi strenui difensori della veritร  delle cose. Bando ad ogni fretta di voler finalmente situazioni chiare e distinte. A fronte dellโ€™allarmismo e della fretta dei discepoli (vuoi cheโ€ฆ?) la mitezza e lโ€™indulgenza del Signore (lasciateโ€ฆ). A chi vorrebbe farsi prendere dalla smania di estirpare il Signore propone il far crescereโ€ฆ

Altro รจ lo sguardo di Dio sul mondo, sulla storia, su di me. Ed รจ questo sguardo che dobbiamo imparare a fare nostro ponendoci continuamente in ascolto della parola del vangelo, per non lasciarci guidare da disamine sul reale tanto sicure quanto sommarie.
Il problema non รจ stabilire ciรฒ che รจ bene e ciรฒ che รจ male e finalmente distinguerlo. A tema cโ€™รจ piuttosto come stare in un tempo segnato inevitabilmente dalla presenza del male. รˆ in questo tempo pure ambiguo, infatti, che il regno di Dio รจ giร  allโ€™opera.

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La prospettiva non รจ quella di costituire un gruppo di soli giusti ma stare con pazienza in questo tempo, nella consapevolezza che non รจ questa lโ€™ora per giudicare e che non spetterร  a noi il farlo. Il rischio di estirpare il grano con la zizzania รจ dietro lโ€™angolo. Non รจ forse accaduto cosรฌ con Gesรน, grano estirpato perchรฉ non corrispondente alle aspettative separatiste di un gruppo?

Gesรน non coniugherร  mai i verbi della separazione ma quelli della prossimitร  a tal punto da essere annoverato tra gli empi. Osare la prossimitร , rischiare la prossimitร : ecco i verbi consegnati alle nostre comunitร  che volentieri prenderebbero le distanze. Rischiare la prossimitร  a tal punto da essere considerato amico dei pubblicani e dei peccatori. Cosรฌ Gesรน. Cosรฌ lโ€™invito evangelico. Perchรฉ nulla รจ mai del tutto perduto.

Ecco la dolce speranza che deve abitare il cuore dei discepoli, quella che deve far osare ancora la prossimitร . Se il buon grano รจ buon grano non rischia affatto la contaminazione. A tema, semmai, รจ come essere buon grano. Il male non lo si combatte estirpandolo: lo si vince con il bene. Combattere il male, infatti, equivale ad usare le sue stesse armi. E ciรฒ non รจ mai evangelico, anche se in gioco cโ€™รจ un bene da difendere.

Lasciateโ€ฆ

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