XVI TEMPO ORDINARIO Anno A โ Sap 12,13.16-19; Sal 85; Rm 8,26-27; Mt 13,24-43
La ZIZZANIA e il GRANOGiovanni Vannucci, ยซLa zizzania e il granoยป, 16a domenica del tempo ordinario, Anno A; in Risveglio della coscienza, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984; Pag. 134-136.
Il seme del regno di Dio non chiede che di germinare, il dovere dellโuomo รจ quello di non porre ostacolo alla crescita; trarre il bene anche dal male รจ pensiero e operazione di Dio.
Una delle parabole del Buddha รจ analoga a quella della zizzania, riportata in Matteo 13, 24-43, e puรฒ esserci utile a comprenderne il senso.
ยซQuando Dio creรฒ lโuomo, il diavolo ne ebbe grande invidia, volle gareggiare con lui creando un altro uomo che fosse migliore di quello creato da Dio. Ma Dio aveva consumato tutta la materia, il diavolo fu costretto a cercare qualcosโaltro per il suo capolavoro. Dopo aver cercato a lungo non trovรฒ che un mucchietto di sterco dโasino: con esso plasmรฒ una figura umana, lโintonacรฒ con della calce, cercรฒ di animarla soffiandovi il suo alito, come aveva fatto il creatore. Una volta animata portรฒ il suo manufatto in mezzo agli uomini; questi ultimi rimasero stupiti perchรฉ, pur essendo simile a loro, lo trovavano diverso senza riuscire a capirne la differenza. Essendo opera del diavolo, era maligno, sciocco e chiacchierone; gli uomini si lagnarono con Dio, il quale sorrise e disse: โAspettate la pioggiaโ. Venne la pioggia e lโopera del diavolo si disfece e fu di concime alla terra. Siccome ci sono molti asini, continuรฒ il Buddha, il diavolo continua a fabbricare i suoi uomini i quali, pur essendo simili agli uomini di Dio, non reggono alla pioggia e sono destinati inesorabilmente a concimare la terra; Dio riprende sempre ogni materia perchรฉ sua e lascia al diavolo il suo fiatoยป.
La parabola della zizzania e quella buddhista dello sterco dโasino sโintegrano a vicenda; nellโuna e nellโaltra traluce quella serena bonomia di chi misura il corso delle cose non ad anni ma a millenni, non ha nessuna agitata impazienza di fronte alle opere del maligno, consapevole che la farina del diavolo va tutta in crusca, รจ questione di tempo; il credente รจ chiamato a preoccuparsi delle cose permanenti. La sapienza divina, essendo eterna, si contrappone alla povera conoscenza dellโuomo che รจ legata al tempo.ยซVuoi che andiamo a togliere la zizzania?ยป, domandano gli operai al padrone. La risposta รจ perentoria: ยซNo! Togliendo la zizzania rischiate di sradicare anche il grano!ยป. Agli uomini, che si agitano per lโopera del nemico, il padrone risponde semplicemente: ยซAspettate che piovaยป; appena caduta la pioggia la creazione del diavolo si decompose e servรฌ a concimare il campo. Noi abbiamo sempre, regolarmente, una tremenda premura di far giustizia, di moralizzare perchรฉ il male sia sradicato, le ombre dissipate e trionfi la luce; in questo nostro zelo estirpiamo il grano insieme alla zizzania. Dio sa invece attendere, conosce il suo seme e conosce il seme del nemico. Non ha il nostro zelo frettoloso, lascia che lโuno cresca insieme allโaltro sino alla mietitura, poi la zizzania servirร da combustibile sotto la pentola dei mietitori e il grano verrร riposto nel granaio.Spesso il malvagio cresce accanto al giusto, e non si puรฒ sradicare lโuno senza sradicare lโaltro. A fianco dellโuomo di Dio prospera lโuomo del nemico e, colpire questโultimo, potrebbe significare colpire il primo. Dio comanda di aspettare la pioggia, ed รจ questa che deciderร sulla natura reale dei due. Lโuomo di Dio, sotto lโonda della tribolazione che lo purifica, si rafforza e risplende. Il malvagio, come la creazione del diavolo, si scioglie e servirร da concime alla terra. La zizzania e il grano si nutrono di una stessa linfa sopra lo stesso terreno, ma la prima farร fuoco sotto le pentole, il secondo verrร riposto nel granaio.
Se Dio punisse lโuomo ogni volta che pecca, dovrebbe ricompensarlo ogni volta che agisce bene. Dio non fa nรฉ lโuna, nรฉ lโaltra cosa, ma attende lโora della mietitura, lโora cioรจ in cui la zizzania e il grano potranno essere colti insieme e diversamente destinati. Nulla andrร comunque perduto, tutto servirร : il grano nel granaio, la zizzania nel fuoco. Il bene aumenterร il tesoro del bene, il male ardendo contribuirร suo malgrado alla sua stessa liberazione.Considerando lโinsegnamento piรน accuratamente e portando il campo della riflessione dal piano generale della storia a quello della nostra specifica persona, dal campo dellโumanitร a quello del nostro io individuale, scopriamo che nella nostra zolla coesistono grano e zizzania, bene e male, virtรน e vizio, merito e demerito.
Lโatteggiamento ordinario che assumiamo di fronte alle forze oscure, alla zizzania che รจ in ognuno di noi, รจ quello degli operai: vuoi che estirpiamo la zizzania? La risposta del Padrone รจ lโinvito a non aver fretta, a pensare al grano che in noi deve maturare e la cui maturazione deciderร del destino della zizzania. La nuova parola dโordine รจ quella di non estirpare le ombre, i germi del nemico tenebroso, di integrare in una unitร superiore lโangelo luminoso che posa sulla nostra spalla destra con lโangelo oscuro che posa sulla nostra spalla sinistra.Ognuno di noi ha la sua zizzania, la sua ombra; se non vengono illuminate da una lucida coscienza, se vengono esorcizzate, represse, affrontate con spirito manicheo, tanto piรน si radicheranno e si faranno dense. Se esse fossero decisamente il male, non ci sarebbe problema. Ma la zizzania, lโombra sono qualcosa di immaturo, di primitivo, di imbarazzante, ma non il male in sรฉ. Contengono delle qualitร inferiori, puerili, che potrebbero render piรน bella e piรน viva lโumana esistenza; saranno il fuoco che scalda la pentola e le cui ceneri concimano la terra della parabola evangelica, lo sterco della parabola buddhista.
Questa necessitร di integrazione condurrร lโuomo verso un nuovo eroismo, non piรน quello del superuomo puritano che tutto giudica, tutto moralizza, ma quello del rifiuto della eteronomia del male, della proiezione del male su un capro espiatorio, lo guiderร verso lโetica dellโabbandono deliberato di ogni dualismo.La zizzania non puรฒ essere estirpata, รจ falciata insieme al grano, il seme viene vagliato. La zizzania bruciando diventa terra e, ad opera del fuoco, puรฒ divenire grano!
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