Gesù rimprovera le città in cui aveva fatto più prodigi, perché non si erano convertite. Il problema non è di chi non si converte non avendo visto nulla, ma di chi non si converte avendo visto. Anche nella nostra vita spesso è così: dalle persone a cui dedichi più attenzione, più cura, più tempo, non arrivano frutti buoni.
Dio ha perso molto tempo con noi e noi abbiamo pensato di poter continuare a vivere come prima, che tanto Dio ci accompagna fino all’infinito e sia lui ad aggiustare le cose, comprendere e perdonare. Questo non è un atto di fede, ma una presunzione di salvezza. Gesù precisa che prima o poi ci sarà presentato il conto, vorrebbe spingerci ad avere una fede autentica, senza dimenticare che è la Grazia di Dio a salvarci.
Cambiando mentalità, occorre guardare le cose diversamente e scegliere diversamente, ovvero secondo la Parola. Dio ci chiama a cambiare il modo di vivere, a metterlo al centro della nostra vita e a non seguire le mode del mondo; a fare gesti di pentimento e di conversione, affinché possiamo salvarci; il rischio di finire come Sòdoma e Gomòrra è vicino, perché esse furono distrutte a causa dei loro peccati.
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Per riflettere
Abbiamo cambiato mentalità e orientiamo le nostre scelte al Vangelo? Sentiamo che nella nostra comunità viviamo seguendo la parola di Gesù?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi