Oggi nel Vangelo Gesรน ci parla della parabola del seminatore, questa metafora per far comprendere agli ascoltatori con immagini a loro familiari il messaggio di salvezza. ร nelle parabole che ritroviamo la logica di Dio, questo Dio che sparge il seme della parola.
Leggendola ci accorgiamo che tre quarti della semina sono andati a finire male, sulla strada, sui sassi, sui rovi; Matteo sembra dirci che nonostante la venuta di Cristo, nonostante lโannuncio del regno, nonostante la morte e la sua risurrezione, rischiamo di essere e di rimanere quello che siamo sempre stati.
In questo tempo vediamo chiese vuote, conventi vuoti, seminari vuoti, la domanda che ci viene spontanea รจ: โSignore ma dove stiamo andando?โ Gesรน ci risponde e ci incoraggia dicendo che non conta la quantitร , non dobbiamo preoccuparci dei numeri o del risultato, ma dobbiamo invece preoccuparci di questa mano che abbondantemente sparge il seme, concentriamoci sul gesto che Dio compie, pur sapendo che la maggior parte del seme da lui sparso verrร gettato, non porterร frutti, egli continua a spargere il seme.
ร un poโ come tutti coloro che si impegnano a trasmettere la parola di Dio oggi, non preoccupiamoci dei numeri, ma come Dio, continuiamo a seminare, qualche seme sempre germoglierร . Impariamo a riconoscerci terreno arido, strada, pietre, umili davanti alla Parola di Dio, per non farci soffocare dai rovi, ciรฒ che conta non รจ strapparli via, ma imparare a crescere con con gli ostacoli e le difficoltร , sarร il Signore a donarci la forza per far venir fuori i frutti.
Impariamo quotidianamente a coltivare il terreno buono della nostra vita!
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di SantโAgata deโGoti (BN)