Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 10 Luglio 2023

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Due gesti diversi: uno richiesto dal padre della fanciulla, l’altro compiuto da Gesù nei confronti della ragazzina. Il padre chiede la guarigione della figlia, anzi chiede di più, che questa venga resuscitata: chiede un gesto ufficiale di benedizione da parte di Gesù, ovvero l’imposizione della mano su di lei. La fede del padre della fanciulla è molto intensa, un padre disperato e impotente per la perdita della propria figlia si affida completamente a Gesù. La fede di chi crede in Gesù anche quando ha un morto in casa è fede in cui c’è una speranza che supera i confini della morte.

Nel secondo gesto Gesù prende la mano della ragazzina; non un gesto religioso, ma un gesto di profonda tenerezza umana; non un gesto dall’alto, ma a fianco. L’affermazione di Gesù “la fanciulla non è morta, ma dorme” indica che per lui la morte è una condizione passeggera come il sonno dal quale ci si risveglia. La gente lo deride. Le cose come le vede Dio appaiono diverse da come le vediamo noi. La fede è la chiave per ottenere la guarigione di tutte le nostre ferite, le nostre malattie e le nostre sofferenze.

Dobbiamo affidarci a Lui in ogni situazione della vita e consegnare a lui tutte le nostre sofferenze: per Gesù tutto è possibile, Lui ha il potere della vita e della morte. È la stessa fede che riesce anche a salvare la donna che aveva perdite di sangue, che solo sperando di toccare il mantello di Gesù viene salvata.

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Per riflettere

Affidiamo le nostre sofferenze e preoccupazioni al Signore? Abbiamo la speranza della salvezza di Cristo?


✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ 
Mt 11,25-30

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi