Umorismo e vita cristiana. Episodio 1: Perché ridiamo?

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Se l’umorismo fiorisce su una determinata concezione dell’uomo e dell’esistenza, bisogna dire che il cristianesimo ne è la sua più piena e più ricca espressione. Non per nulla Kierkegaard considera l’umorismo come l’estrema approssimazione dell’umano a ciò che è propriamente religioso-cristiano. Ma come è possibile conciliare l’assoluto di Dio e il sense of humour? Inoltre, l’impegno cristiano di vivere sotto i cieli di questo assoluto, in una tensione di drammatica serietà, non esclude ogni evasione nell’umorismo? Prima di esaminare il problema, chiediamoci: è umorista Dio? Ascolta il primo episodio.

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Secondo alcuni studi, gli adulti ridono mediamente 18 volte al giorno, mentre i bambini arrivano a farlo anche dieci volte di più. Tuttavia, spiegare perché ridiamo e cos’è l’umorismo, non è una cosa semplice. Ogni sua espressione, infatti, riflette una diversità di cultura, di mentalità e di abitudini, tanto che ogni popolo ha una sua specifica forma di umorismo.

Una cosa è certa: tutti ridiamo. Ma mentre gli antichi filosofi avevano già elaborato varie teorie sulla natura dell’umorismo, nelle scienze naturali quest’ultimo è rimasto a lungo una cenerentola. Eppure, per i biologi del comportamento, l’ilarità ha contribuito alla sopravvivenza della nostra specie, altrimenti – sostengono gli esperti -, avremmo smesso di ridere da millenni.

In questo primo episodio di “Umorismo e vita cristiana”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica», cercheremo di capire la natura e gli elementi scientifici essenziali dello humour e perché ridere rappresenta un’attività così comune e allo stesso tempo rilevante nella vita delle persone.