don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 2 Luglio 2023

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“Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”.

Amare di più Cristo non significa fare un torto a una madre, un padre, un figlio, un amico.

Amare di più Cristo significa amare BENE queste persone lasciando che esse siano solo segno di Dio ma che non diventino mai “il dio della nostra vita”.

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Alcuni rapporti di bene diventano per noi come un carcere a causa proprio di questo primo posto che non lasciamo a Cristo, e così il giudizio di un padre o di una madre, o le aspettative di un figlio ci tolgono la pace, l’identità, la forza, le motivazioni più vere. Amare di più Cristo significa amare seriamente chi ci sta intorno ma nella prospettiva giusta.

Per questo quando Gesù è Gesù, allora un padre può rimanere un padre, una madre, una madre, un figlio, un figlio.

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“𝐂𝐡𝐢 𝐚𝐦𝐚 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐨 𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐦𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐝𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞; 𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐦𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐨 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐦𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐝𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞; 𝐜𝐡𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐜𝐞 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐦𝐢 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐝𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞”.
Come sono pericolose queste parole se non se ne comprende il senso più profondo. Simili richieste possono generare non credenti ma fanatici religiosi. Ma Gesù non ha nessuna intenzione di fomentare qualche fondamentalismo religioso, vuole invece riportare ogni cosa al suo fondamento più vero. È come se dicesse: “hai compreso che ti amo? E ti amo talmente tanto che sono io ad averti dato quel padre, quella madre, quel figlio, e chiunque altro ti voglia davvero bene. […] Continua a leggere qui.


✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 10,37-42

AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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