«L’Eucaristia è l’autostrada verso il cielo». (Beato Carlo Acutis)
Un pezzo cielo sulle nostre mense, profumato, un canto angelico, inni che lodano le invenzioni inaspettate di Dio, racchiuse dentro un Pane. Oggi celebriamo la solennità dell’Eucaristia, è vero, la celebriamo ogni domenica, ogni giorno, ma in questa solennità, la chiesa vuole mettere al centro il Sacramento dei Sacramenti, dove al centro non c’è un pane ma una Persona, Gesù Cristo, il Risorto, di cui facciamo memoria la domenica, Pasqua del Signore, memoriale della sua presenza reale, fino alla fine dei secoli.
Chicchi di grano …
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Tutti gli evangelisti, ad eccezione di Giovanni, ci presentano il racconto eucaristico, quella sera in cui Gesù, prima della sua passione, istituisce l’Eucaristia; non solo, altri racconti rinviano all’Eucaristia, la manna, la moltiplicazione dei pani, e la lavanda dei piedi, unicum dell’evangelo di Giovanni. In pochi versetti, di un discorso più ampio del Pane di vita, “Gesù a ripetere per otto volte: Chi mangia la mia carne vivrà in eterno. Quasi un ritmo incantatorio, una divina monotonia, come una spirale; come un sasso che getti nell’acqua e vedi i cerchi delle onde che si allargano sempre più. È il discorso più dirompente di Gesù: mangiate la mia carne e bevete il mio sangue. Un invito che sconcerta amici e avversari, e lui che ostinatamente ne ribadisce, la motivazione, sempre più chiara e diretta: per vivere, semplicemente vivere, per vivere davvero” (E. R.).
Pane …
L’Eucaristia è un conviviale, dove il Signore si fa cibo, alimento del suo popolo. Al centro una Persona reale, l’Eucaristia non è solo rito, ma è presenza, relazione, dono di amore, che edifica la comunità, è il dono di Dio, “e si perde dentro le sue creature come lievito dentro il pane, come pane dentro il corpo” (E. R.), c’è tutta la totalità della sua vita, umana e divina. Noi che partecipiamo alla mensa eucaristica, non siamo spettatori, quando ci comunichiamo, non mangiamo solo un pane, entriamo nel mistero della comunione, somigliamo a Lui, ed è Lui che entra dentro di noi, nella concretezza della vita e del vissuto del quotidiano.
Persona ..
Ogni giorno sull’altare delle nostre chiese, sull’altare della nostra vita, Egli spezza il pane per noi, cammina affianco a noi, per dirci che non siamo soli; si offre perché la nostra misura del vivere sia alta; c’è un Pane che ci cerca e ci desidera, un pezzo di cielo nel frammento del nostro mondo, prima come Parola e poi come Pane; la sua carne per la vita del mondo, dare la propria vita da mangiare, che sostiene la nostra vita di cristiani.
Quando si accoglie questo dono generoso, viviamo la gratitudine, del modo di essere di Dio davanti a noi, e il Figlio di Dio si consegna a noi, ha scelto di stare in questo tipo di rapporto con noi, e appaga la nostra esistenza, un banchetto celeste a cui siamo chiamati domenica dopo domenica a d unirci allo Sposo perché possiamo essere suoi per l’eternità.
- Cosa significa fare la Comunione?
- Quale è la tua esperienza alla partecipazione eucaristica?
Innestati nell’Eucaristia, siamo una cosa sola con Lui. Inondati dalla luce dell’Eucaristia, diveniamo puntini luminosi nel mondo. Rafforzati dal cibo celeste, scorre vita divina nelle vene dell’umanità. Santità è alimentarsi del cibo che ci rende capaci di amare ed essere missionari dell’Amore.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]