Ognuno è ciò che mangia.
Se mangio sempre quello che si definisce cibo spazzatura, magari potrei dare l’idea di non avere cura di me stesso, c’è chi sostiene che se mangio solo carne sarò più esposto a sviluppare atteggiamenti un pò più aggressivi, così come se mangiassi molte spezie la mia pelle trasuderebbe odori particolari…
Mi piace pensare che se mangiassi sempre il Pane eucaristico, dove eucarestia significa ringraziamento, diventerei una lode vivente. Penso ai mistici che si nutrivano solo di eucarestia per una dote particolare, non per propria scelta.
L’eucarestia fa comunione, quindi se rendo lode a Dio riconosco la sua opera di salvezza per il genere umano, riconosco che ogni uomo, anche il più antipatico, violento, immeritevole da un punto di vista umano, vale il sangue di Cristo versato per amore dalla croce!
Riconoscere questo significa “eucaristizzarsi”, cioè diventare un tutt’uno con la realtà in cui quel pane può darci accesso: la vita eterna. Eterno è solo Dio, quindi nutrendoci del suo corpo e sangue con il profondo desiderio di lasciarci trasformare possiamo davvero partecipare, ossia prendere parte, alle realtà del cielo, alla vita di Dio.
Ecco perché non può bastare solo la fede per essere buoni cristiani. In quel pezzo di pane consacrato per noi c’è Dio che si dona a noi, un frammento di infinito che chiede di diventare infiniti. Se ognuno di noi si nutrisse con consapevolezza e vera riverenza di quel corpo e sangue, allora vivremmo davvero in comunione, cioè saremmo più uniti, diventeremo uno perché faremmo parte di quell’unica realtà divina alla quale il Figlio ci ha dato accesso.
Quel pane, inoltre, ci chiede poi di non restare a tavola a mangiare, ma di essere condiviso. È la missione a cui siamo chiamati per annunciare a tutti “venite e vedete com’è buono il Signore”.
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE