Suor Jakeline Nogueira – Commento al Vangelo del 11 Giugno 2023

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“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.”

In questa domenica della Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, l’Eucaristia, Gesù si rivela con le stesse parole con cui Dio si rivelò a Mosè: “Io sono!”

Ma questa volta dice Io sono “il Pane vivo”, cioè realtà umana e divina che si fa alimento. Per i Giudei era difficile capire ciò che Gesù diceva. Comprendere un essere umano che dice di mangiare la sua propria carne e bere il suo proprio sangue, non è scontato. Ma Gesù aggiunge che questo è necessario per poter avere parte con Lui, per avere la vita eterna! Era difficile capire questo invito del Maestro. Per comprendere meglio questa similitudine che Gesù usa, dobbiamo pensare al processo biologico dell’assimilazione degli alimenti. Quello che noi mangiamo viene assimilato dal nostro corpo e diventa forza ed energia per vivere. Per i Giudei l’alimento era la Torah (la Legge). Ora Gesù dice che l’Alimento è Lui stesso! Gesù vuol far capire a chi lo ascolta che credere in Lui non vuol dire credere a una dottrina, fatta di tante regole, ma credere vuol dire “cibarsi di Lui” per “diventare come Lui”.

Ogni volta che partecipiamo alla Liturgia Eucaristia, compiamo ciò che Gesù ci invita a fare: spezziamo, mangiamo e beviamo Lui. La differenza è che il corpo e il sangue che ora mangiamo è già corpo spezzato, corpo donato, sangue versato. Non possiamo pensare all’Eucarestia separata dalla vita, dalla testimonianza, dai gesti e dalle scelte di Gesù. Allora chi mangia la carne e beve il sangue di Gesù è colui che pensa, ama e vive come Gesù. Questo significa essere uomini e donne eucaristici; essere Eucarestia! E Gesù aggiunge “ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. L’Eucaristia, allora, è fonte di salvezza solo se ci conduce a una vita per Lui, insieme a Lui, come Lui.

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L’Eucaristia non è una invenzione della Chiesa Cattolica, come pensa chi non approfondisce le parole e i gesti di Gesù. L’Eucarestia è dono che viene dal Cielo, dice Gesù, definendosi “il Pane vivo disceso dal Cielo”. Questo implica comprendere che in Gesù, Corpo donato e Sangue versato, Dio si rivela. Mangiare Gesù significa perciò farci anche noi pane spezzato ogni giorno per gli altri, nella quotidianità. Così come Gesù si dona, anche noi dobbiamo donarci gli uni per gli altri. Celebrare il memoriale del Corpo e Sangue di Cristo non deve essere un semplice rito separato dalla vita, ma celebrazione di una vita donata nella concretezza di ogni giorno. Ecco il vero significato dell’Eucarestia: questo bellissimo e sconvolgente Memoriale dell’Amore infinito di Dio che si fa Pane vivo per noi, affinché noi possiamo essere e amare come Lui.

Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma