don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 7 Giugno 2023

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“Non conoscete la potenza di Dio”.

Gesù si trova di fronte all’ennesimo tentativo di essere screditato e messo in difficoltà da parte dei Sadducei. Il Signore risponde con una candida semplicità e fermezza: “Siete in errore, non conoscete la Scrittura né la potenza di Dio”.

Errare significa vagare senza mèta e uscendo dalla strada giusta.

Non conoscere la Scrittura significa sia non conoscerne sia il contenuto, sia non averlo meditato spiritualmente. I Sadducei, infatti, interpretano la Scrittura in piena libertà: non credono nella risurrezione della carne che pure, invece, è riportata nella Sacra Scrittura.

Però, di fronte a questa apparente accusa del Signore, la frase più pregna di significato mi sembra: “Non conoscete la potenza di Dio”. Potenza significa, non tanto forza, ma capacità di operare. Dio è onnipotente perché può tutto. La sua opera, invece, è spesso collegata alle nostre capacità umane e intellettuali che nulla hanno a che fare con Dio. 

Le opere di Gesù dicono proprio questo: Dio Padre opera oltre ogni limite umano e oltre ogni conoscenza empirica.

La vita nuova, la risurrezione, non prevede nulla di vecchio, così non avremo più bisogno di avere rapporti di parentela perché saremo tutti in Dio, per mezzo di quella amore nel quale siamo stati immersi nel Battesimo.

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