Gesù oggi ci dice “nel mondo avete tribolazioni”. Forse, d’istinto, ci verrebbe da rispondere come Massimo Troisi “si, mo me lo segno proprio”. La verità è che non basta segnarselo, non aiuta chiuderci o nasconderci dentro un sepolcro, rimandando la vita, per scampare alle tribolazioni del mondo e della quotidianità.
Ci aiuterebbe ricevere un mail, tipo Amazon “la tua tribolazione è in consegna”? O forse basterebbe evitare di tuffarsi in un nuovo inizio, in un nuovo amore, in una nuova chiamata per salvarci dalla sofferenza, dal dolore, dalla tristezza? Il Signore ci dice ci risponde non in modo velato “spoiler: no”. Ma ci dice anche “non sono solo, il Padre è con me”.
Non siamo soli, Dio che è Padre ci tiene la mano, ci dà conforto nel buio. Ecco, quello che ci sta dicendo Gesù oggi, è di lasciarci toccare dalla sua pace, dal suo amore che si manifesta nella semplicità della Luce e dell’amore quotidiano: il caffè con un amico, un messaggio, il sorriso e la gentilezza di uno sconosciuto, l’affetto di un ragazzo o di un animatore dell’oratorio e della nostra guida…
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È allora che il nostro cuore può trovare pace. Chiediamo al Signore il coraggio di lasciarsi toccare dal Suo Amore, quando il nostro cuore brucia o sanguina per una ferita e quando “guariamo” perché possiamo essere “infermieri” di Dio per il nostro prossimo
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 16,29-33
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