«Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»
Se c’è una cosa molto chiara nel vangelo è che al Signore non piace fare le cose da solo. Gli piace farle insieme a noi (e gli piace, quindi, quando noi facciamo le cose INSIEME!). Noi diciamo, giustamente, che Gesù è l’unico Salvatore del mondo, ma in realtà la salvezza non può compiersi pienamene senza il contributo di OGNUNO di noi. La salvezza di Gesù non può arrivare nella mia casa e nella mia famiglia se io non faccio la mia parte. Non perché Dio non lo voglia. Dio lo vuole talmente che suo Figlio ha tremendamente sofferto è morto in croce per me. Poteva forse fare più di così?
Ma, come scrive san Paolo, ogni cristiano completa – nella sua povera umanità – ciò che manca alla Passione di Cristo (cfr. Col 1,24).
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Che mistero meraviglioso!
Tutto questo emerge in tutta la sua forza nella liturgia dell’Ascensione del Signore. Perché Gesù “VA IN CIELO”, cioè sale alla destra del Padre? Perché ciò che doveva compiere nella sua vita terrena l’ha compiuto. Le sue ultime parole prima di morire sono state: «Tutto è compiuto!» (Gv 19,30).
ORA TOCCA A NOI. O meglio: tocca a ME, INSIEME A LUI, perché il suo essere “in Cielo”, non lo rende assente e inoperoso. Al contrario. Dice: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate…».
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In altre parole, è come se dicesse ad ognuno di noi: «IO CONTO SU DI TE per continuare a camminare su questo mondo! Ho bisogno del tuo cuore, delle tue mani, dei tuoi occhi, della tua bocca… soprattutto della tua scelta quotidiana di seguirmi! Non temere, la forza la riceverai da Me e dallo Spirito Santo, ma il resto lo dovrai fare tu!»
Che responsabilità e che dono! La presenza di Gesù nel mondo, laddove vivo ogni giorno, DIPENDE DA ME!
Sono “I SANTI” che rendono presente Gesù nella storia. Per questo anch’io devo essere santo e divenire “trasparenza di Dio”, perché altri possano scoprire la verità delle parole con cui si conclude il primo vangelo: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».