Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 3 Maggio 2023

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Lo scambio tra Gesù e Filippo ci porta al cuore della questione della fede, centro della nostra vita, della nostra storia, della nostra esistenza. Come per Filippo, anche per noi è faticoso capire, accettare, fare esperienza che la “via di Dio” è Gesù il Figlio. Gesù ci invita a stare in relazione con Lui per conoscere il Padre. Di fronte all’incredulità dei discepoli—che è anche la nostra incredulità—rilancia dicendo che, se non gli vogliono credere per le sue parole, lo credano almeno per le opere, per tutte le azioni con le quali ha comunicato e comunica, ha arricchito e arricchisce la vita delle persone.

Nella comunità dei credenti l’azione divina non si ferma: “Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre”. La testimonianza dell’Amore del Padre, conosciuto tramite il Figlio, ci arriva grazie a chi compie le opere in Suo nome, ricordandoci del Suo amore. Anche noi abbiamo conosciuto persone che sono il segno vivo dell’amore di Cristo che risorge per tutti, capaci di fare del bene anche a scapito di se stessi.

Magari sono state proprio queste persone a trasmetterci la fede vissuta attraverso le opere. Facciamo memoria di questo amore giunto fino noi, ripensando oggi al suo inizio, alla speranza accesa nei cuori di chi ha scoperto nelle parole di Gesù e nelle sue opere la via, la verità e la vita.

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Per riflettere

Quale via d’amore ti senti chiamato a percorrere oggi? Chi sono le persone che ti hanno trasmesso l’Amore di Dio? Con quali gesti puoi trasmettere la fede?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi