Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 3 Maggio 2023

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Nel cammino di conversione permanente che siamo chiamati a percorrere come cristiani, potrebbe sorgere a volte l’insidiosa tentazione di pensare: tutto qui? Sono questi i grandi miracoli di Dio? Una vita normale, alcuni amici, una costante tensione verso una perfezione irraggiungibile… Dov’è il Padre? Dove sono i segni che sto facendo bene, che sono o meno dovrei essere, che mi ha perdonato per i miei peccati?

Per questo Gesù ci chiede: “sicuro che non ti sia sfuggito qualcosa di importante? Non hai visto nella tua vita l’impronta mia e del Padre?” Non ci sono segreti o traguardi nascosti da raggiungere, scorciatoie da videogiochi per vedere il Padre. La verità è sempre una verità incarnata, che vive e si sporca nel tempo e nello spazio, diversa dai fuochi d’artificio che ci aspettavamo; anzi, forse è simile al magma che scorre profondo e inesorabile spostando continenti, a un fiume sotterraneo che si nutre di momenti veri, vivi e imperfetti.

E allora, forse, quello che Gesù voleva dire a Filippo era questo: è lui stesso il miracolo, perché è grazie a lui che possiamo avere accesso a uno sprazzo di paradiso, a quei momenti di grazia in cui la vita tutt’a un tratto sembra bella, piena, sensata.

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Gloria Ruvolo

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato