L’incertezza di Tommaso somiglia molto a quella dei Giudei che avevamo incontrato ieri, i quali chiedevano a Gesu’ di dir loro se veramente fosse il Cristo.
Anche l’apostolo dice: “ Signore, mostraci il Padre e ci basta “, anche Lui non riesce a vedere Dio nel Figlio nonostante i tanti segni da quest’ultimo posti in essere.
Gesu’ si rammarica e gli dice: “ Come puoi tu dire: mostraci il Padre? “
Si rammarica perché si accorge che Tommaso, nonostante stia da tanto tempo con Lui, “ non lo ha conosciuto “.
Ecco, questo puo’ capitare anche a noi.
Magari sono anni che andiamo a Messa tutti i giorni, non ci lasciamo sfuggire una novena, un rosario, un pellegrinaggio, eppure non abbiamo incontrato, realmente, il Signore, e, nel momento del bisogno, finiamo per rinnegarlo e per chiederci dove sia.
La pagina di oggi è quindi un invito a verificare il nostro cammino, a chiederci se siamo “ adulti nella fede “, a domandarci se non dubitiamo piu’, dinanzi ai tanti segni della sua presenza che hanno costellato la nostra vita, che “ Gesu’ è nel Padre e il Padre è in Lui “ e che, quindi, Lui è Dio, Lui è il mio Dio.
Da questa adesione convinta a Cristo nasce la possibilità di compiere anche noi le sue opere ed, addirittura, come dice il testo, di compierne di piu’ grandi.
Capito bene?
Rileggiamo questo versetto, perché è sconvolgente: “ chi crede in me compirà le opere che io compio e ne compirà di piu’ grandi di queste, perché io vado al Padre “.
Io, tu, ciascuno, puo’ fare “ opere superiori a quelle di Cristo “.
Se lo dice Lui c’è da credergli.
Buona giornata e “ opere grandi “ a tutti.