Padre Jean Paul Hernandez commenta il Vangelo di Giovanni della IV Domenica di Pasqua che intreccia il simbolo della Porta con quello del Pastore e illustra il simbolo della Porta nelle rappresentazioni artistiche religiose. «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante.
Chi invece entra dalla porta, è il pastore delle pecore». «Io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo». La porta aperta è un vuoto, è un’assenza che ci permette di passare attraverso ed andare oltre.
Gesù è quindi l’assenza per eccellenza. Il sangue sulle porte degli Israeliti era il segno dell’imminente liberazione dalla schiavitù. La porta è quindi il passaggio dalla morte alla vita. La porta è la parte più fragile di un edificio. È Gesù che si è fatto persona e che viene crocifisso. La Croce è la porta per eccellenza.