Egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome
Nel Vangelo che la liturgia ci propone in questa quarta domenica di Pasqua, Gesù non solo ci dice che lui è la via, la verità e la vita, ma ci mostra anche come arrivarci. In primo luogo lascia chiaro che la porta è Lui! In una casa la porta è qualcosa che si attraversa, qualcosa che sta in mezzo e mette in collegamento due spazi. L’espressione “entrare per la porta” usata da Gesù significa che solo camminando attraverso di Lui, quindi solo essendo suoi discepoli, conosceremo la Verità e avremo la Vita. Gesù ci dice: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore». Questa rivelazione di Gesù è anche un avviso: state attenti a non confondermi con i ladri, con quelli che usano il mio nome, ma in verità sono solo dei briganti. Gesù ci dice che le vere pecore (il vero discepolo) non si confonde, anzi riconosce e ascolta la voce del pastore «e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce». Ma il Vangelo ci dice anche un’altra cosa di grande importanza «Egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome». Gesù ci conosce e ci ama uno per uno. Poi ci indica anche le caratteristiche importanti di un pastore: colui che fa passare le persone per la porta e le conduce fuori dove c’è il pascolo. Il pascolo è l’alimento, la Vita.
Il pastore infatti non solo conosce le sue pecore una per una, ma «dà la vita per le sue pecore», le protegge e le difende. Gesù ci indica anche tre caratteristiche importanti e fondamentali delle pecore (i discepoli): ascoltano, riconoscono la voce e lo seguono. Questi tre passaggi sono la forma e il modo che bisogna percorrere per camminare dietro a Gesù. Non è semplice ascoltare la voce di Gesù in mezzo alle tante voci che il mondo ci offre. Non sempre è facile distinguere il vero Maestro da quello falso.
Passare per questa porta che è Lui, il vero Maestro, il Buon Pastore, non è semplice. Bisogna prima di tutto riconoscersi appartenenti a un gregge, cioè riconoscere che non possiamo camminare soli, e poi riconoscere l’appartenenza al Pastore. Siamo gregge (discepoli) che riconoscono e seguono la voce di Gesù. Solo in un atteggiamento di vero ascolto possiamo camminare insieme a Lui e trovare quella “Vita in abbondanza” che Gesù ci promette. Non esiste un’altra porta che non sia Lui. La nostra salvezza è solo in Lui. Bisogna fare molta chiarezza oggi.
- Pubblicità -
Gesù ci parla anche di un’altra figura che appare nel racconto: il guardiano. Il guardiano è Dio! É colui che garantisce l’autenticità e l’identità del pastore. Dio ci garantisce che è Gesù il vero pastore, non altri! È Lui che apre la porta del recinto. È Dio che custodisce ognuno di noi.
Nella vita tocca a noi scegliere cosa vogliamo essere: pecore (discepoli) oppure briganti e ladri. Ma la porta è solo una, Gesù. Solo il Pastore e le pecore entrano dalla porta! Nella vita siamo chiamati ad essere immagine del Guardiano, ogni volta che custodiamo la fede dei nostri fratelli e sorelle. Siamo immagine del Guardiano ogni volta che apriamo e indichiamo la porta che è Gesù. Gesù ci chiama e ci conduce al pascolo della vita. Lui non ci offre briciole ma Vita in abbondanza!
Suor Jakeline Nogueira
Istituto Figlie di Maria Immacolata – Roma