Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 24 Aprile 2023

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La folla cerca Gesù: non è sulla barca con i suoi discepoli e nessuno lo vede, ma lo vogliono trovare. Certo, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci non vogliono perderlo di vista: un Dio che ti fornisce da mangiare è degno di diventare Re! “È Lui il profeta che aspettiamo”, pensano e si spostano verso Cafarnao, che era diventato il “campo base” di Gesù e dei suoi discepoli.

Ancora una volta non hanno capito, ancora una volta Gesù deve spiegare il concetto fondamentale della sua “presenza”: “Mi cercate perché avete veduto miracoli”. Si sono saziati! La folla si è fermata agli aspetti esterni, vistosi e ai vantaggi materiali dei miracoli e non ha capito che il nutrimento che porta Gesù è qualcosa che resta in eterno dentro di noi, un pane ed un nutrimento spirituale per la vita eterna. Gesù chiede un atto di fede: credere in Lui, mandato da Dio, con un atto di abbandono totale che non esclude le opere ma che dà ad esse senso e valore. È un anticipo dell’ultima cena, è la promessa del dono di un pane che non perisce.

Gesù ha trovato un modo meraviglioso di rimanere accanto a noi: l’eucarestia, “il nutrimento che resta per la vita eterna”. Gesù si identifica con il pane della vita di fronte ai Giudei che hanno chiesto miracoli materiali, opere esteriori, guarigioni e pane. Il trionfo di Gesù non è quello pensato dalla folla (“Stavano per venire a rapirlo per farlo re”), bensì il compimento dei disegni misericordiosi di Dio verso gli uomini.

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Sarà un re che farà dono di se stesso sulla croce.

Per riflettere

Anche noi, come la folla dei Giudei, chiediamo, chiediamo al Signore. Chiediamo quasi sempre cose materiali. Quanto siamo disposti a dimenticarci dei nostri bisogni più o meno fittizi per “alzare il tiro” e guardare a Gesù con altri occhi, a vederlo non come un taumaturgo pronto a soddisfare i nostri desideri, ma come fonte inesauribile d’amore per noi? Forse allora potremo solo dire grazie per il grande dono della presenza di Gesù nell’eucarestia.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi