L’evangelista Giovanni, con questo brano, commenta il colloquio che Gesù ha avuto con Nicodemo: ci vuole esprimere tutta la forza che deriva al credente dall’accettare la venuta di Gesù come testimonianza dell’amore che Dio ha per l’uomo.
Egli ci dona in abbondanza (“senza misura”) lo Spirito che ci dà forza e riempie il nostro cuore di amore sia per Lui che per il prossimo.
È solo Gesù che ci dona la vita eterna se noi crediamo nelle sue promesse.
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Per riflettere
Rispose allora Pietro, insieme agli apostoli, [al sommo sacerdote e ai membri del sinedrio]: Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono. All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte. (At 5, 29–33)
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi