Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 19 Aprile 2023

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Il dialogo tra Gesù e Nicodemo è davvero tanto intenso e profondo che lo si potrebbe dividere in tre atti: Dio ci ama, giudizio e luce, fede e opere. Dio ci ama: quando si ama si dona all’amato tutto ciò che di più prezioso si possiede e Dio ci ha donato tutto se stesso in Gesù Cristo, segno concreto e reale del Suo amore. Giudizio e luce: mostrare le cose così come sono, senza veli e senza ombre.

Come alzare una persiana di mattina in una stanza buia, questo fondamentalmente è il giudizio. Le cose nell’ombra, percepite ma non definite, si fanno finalmente chiare ed evidenti. La nostra luce è Gesù, ci accompagna nel fare verità, su noi stessi, su ciò che siamo e sul cammino da seguire. Fede e opere: la salvezza è legata ad entrambi.

La fede salve perché è adesione prima che comprensione, e adesione significa anche affidamento quotidiano delle cose comprese come di quelle ancora avvolte dal mistero. Sicuramente però le fede si deve tradurre in opere, e queste non possono che essere la realizzazione e la partecipazione all’Amore di Dio, ed è questo in fondo che salva davvero.

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Le opere che il Signore ci chiede sono le stesse che Lui ha fatto: amare il prossimo, aiutare chi è in difficoltà, camminare insieme!

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