«In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Le parole che Gesù rivolge a Nicodemo ci ricordano il capovolgimento operato dalla Pasqua. La Resurrezione è una rinascita, esattamente come il sacramento del battesimo. È infatti attraverso questa rinascita che “vediamo” il regno di Dio, cioè intuiamo un significato al fondo delle cose di questa nostra vita.
Questo significato è ciò che fa da fondamento a tutto, è la vita eterna, è Dio stesso. Ecco perché tutto il cammino cristiano è un cammino di rinnovamento, cioè un modo di vedere in maniera nuova le stesse cose:
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“Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?»”.
Le resistenze che fa Nicodemo sono un po’ anche le nostre. Anche noi vorremmo capire in che senso possiamo davvero essere rinnovati:
“Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito»”.
Gesù sembra voler dire che il grande dono che si riceve quando ci si lascia introdurre nella rinascita pasquale è quella di vedere sgorgare dentro di noi la vita dello Spirito. E la vita spirituale non è più la semplice vita retta dalle leggi della nostra natura di bisogni e biologia. Essa è una vita che manifesta in noi una libertà imprevedibile.
Se la nostra natura ci costringe nel meccanismo di “causa/effetto”, la vita spirituale ci dona al fondo di tutto questo una libertà radicale che è quella di “causa/imprevisto”. Secondo la nostra natura noi siamo già programmati. Secondo lo Spirito noi siamo un Mistero che rivelandosi manifesterà un’unicità mai vista.
In fondo a partire da Gesù, tutti i santi sono dei grandi “unici” al mondo.
■ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Il dialogo notturno tra Gesù e Nicodemo, raccontato nella pagina del Vangelo di oggi, mette in luce un aspetto importante della nostra esperienza di fede. Credere non significa semplicemente essere convinti dell’esistenza di Dio, questo elemento, in realtà, può anche non essere decisivo nella vita di una persona, infatti si può credere che esista Dio e vivere invece come se Egli non ci fosse. Ciò che fa la differenza è ragionare in un modo diverso, guardare le cose da un punto di vista diverso: “Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio»”. La prospettiva dall’alto a cui fa riferimento Gesù riguarda proprio il dono dello Spirito. Chi rinasce dallo Spirito ragiona, pensa, agisce, sceglie in un modo completamente nuovo. La caratteristica principale della differenza che introduce lo Spirito la possiamo rintracciare in questa indicazione di Gesù: “Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”. […] Finisci di leggere qui.
Commento al brano del Vangelo di: Gv 3,1-8
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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