Ieri il vangelo ci ha fatto capire che i discepoli avevano iniziato a familiarizzare con la presenza di Gesù Risorto. Oggi ce li presenza allo stadio precedente, quando ancora non riuscivano ad entrare in quella nuova esperienza di Vita che il loro maestro richiedeva.
E Gesù li rimprovera. Ma lo fa per spronarli ad annunciare ad altri la buona notizia di un Dio vivo che ti rende vivo per sempre.
Ancora oggi Gesù ci rimprovera la nostra incredulità. E se i discepoli ave ani delle attenuanti, noi no. Sono passati più di 2000 anni da quella resurrezione e ancora non crediamo fermamente in essa. Lo sappiamo che è Risorto. Lo sappiamo dal catechismo ma facciamo fatica a crederci. E lo si vede dal nostro modo di vivere.
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Oggi accolgo anche io il rimprovero di Gesù e vedo in che cosa consiste la mia incredulità pratica, concreta.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade