Oggi, nella solennità dell’Annunciazione del Signore, la Chiesa, come sempre, ci propone il noto brano del “ fiat “ di Maria.
Il testo, che racconta dell’adesione di Maria al progetto di felicità che Dio aveva scelto per lei, lo ritengo adatto a tutti.
Ognuno, infatti, ha una specifica “ vocazione “, che, come ho sentito dire da una suora di clausura, viene innestata in noi sin dal momento del nostro concepimento secondo la carne.
Ognuno è chiamato dapprima a scoprire la sua “ vocazione “ per poi aderirvi.
In tal modo dà compimento alla sua vita.
Certo, qualcuno potrebbe replicare che Maria, tra virgolette, è stata “ piu’ fortunata “ perché ha ricevuto la visita di un angelo del Signore che le ha disvelato lo straordinario progetto che il Padre aveva su di lei.
Cio’ è vero solo parzialmente perché il Signore invia “ angeli “ a ciascuno di noi, capaci di aiutarci a comprendere la nostra vocazione.
Questo angelo puo’ essere un sacerdote, un amico, che ci fanno comprendere, un po’ di piu’, a cosa siamo chiamati, o, meglio ancora, un padre spirituale con cui avere un dialogo costante nel tempo.
Comprendere la propria vocazione è solo il primo passo perché, poi, c’è l’altro, quello fondamentale: accettarla, dirle di si anche se…abbiamo delle titubanze, non abbiamo l’approvazione degli altri!!!
E’ legittimo “ essere turbati “ dinanzi ad una scelta di vita, lo fu anche Maria, ma, alla fine, bisogna scegliere se dirlo o non dirlo quel “ SI alla felicità “.
L’angelo, nel testo, per…” spingerci verso la felicità “, ci dice di “ non temere “ e che “ nulla è impossibile a Dio “, che, tradotto, significa, “ non ti spaventare, ce la puoi fare “!!!
E, allora, forza, vinciamo le nostre resistenze ed urliamo il nostro “ SI alla felicità “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.