Il santo silenzioso, il padre amato di Gesù nostro Maestro e Signore. L’uomo coinvolto nella più grande e straordinaria avventura della storia dell’umanità, spinto dagli eventi a fare della sua vita una casa per accogliere la sua amata sposa e un figlio non suo di sangue ma accolto con affetto e stima. Giuseppe, uomo giusto come lo chiama Matteo, non vuole accusare Maria di averlo tradito e, dopo una notte tormentata, sceglie in cuor suo di ripudiarla salvandole la vita e l’onore.
Mette da parte il suo orgoglio da maschio ferito e salva la sua amata sposa. Per farlo, contravviene alla Legge perché va oltre l’apparenza. È giusto perché antepone l’amore verso Maria alla norma attribuita a Dio. Salverà Maria con una scusa, dirà che si è stancato di lei ancora prima del matrimonio. Tutti penseranno che quel bambino sia suo, Maria avrà la vita rovinata, certo, ma salva, come il suo onore.
Grande Giuseppe che porta su di sé il peso di una scelta così difficile, che non si vendica di un presunto tradimento ma salva la vita della sua amata e del figlio. E dopo questa scelta, dopo, in sogno un angelo lo rassicura. Dopo. È una scelta tutta e solo di Giuseppe, senza suggerimenti divini. Finalmente l’animo si quieta e Giuseppe prende sonno.
E nel sogno arriva la chiave di lettura di quanto sta accadendo: è Dio che ha chiesto a Maria di diventare madre. E a lui, il falegname, di diventare padre. Sarà infatti Giuseppe a dare il nome al Dio-in-mezzo-a-noi. Dare il nome, cioè l’identità, il carattere, trasmettere valori e sogni.
E così farà: dietro ad ogni parola di Gesù intravvediamo le parole non riferite del suo amato padre, nostro patrono e custode. Giuseppe si desta dal sonno, non scuote la testa pensando a quel sogno curioso: si fida e prende con sé Maria e quel bambino frutto del divino. I Vangeli non ci consegnano nemmeno una parola di Giuseppe ma scelte essenziali per il dispiegamento della salvezza.
I fatti, i gesti, anche per noi, rendono possibile la presenza di Dio in mezzo a noi.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva“
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