don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 19 Marzo 2022

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Siamo giunti alla IV domenica di Quaresima, detta laetare, per il timbro di gioia che traspare dai testi e dai colori  liturgici, non piรน viola ma rosacei. Dopo giorni e domeniche di impegno, sacrificio, saliteโ€ฆ oggi siamo invitati a vivere  una sorta di ยซsostaยป lungo il cammino, per riprendere fiato e cosรฌ affrontare lโ€™ultimo tratto con piรน slancio e fiducia. La gioia nasce dal fatto che il Signore Gesรน รจ con noi, ci sceglie e ci consacra, ยซci fa suoiยป, non in base ai nostri meriti o  allโ€™apparenza, ma unicamente in base al cuore (cfr I lettura). Ci sceglie per divenire suoi messaggeri, testimoni di gioia.  In questo progetto, Lui stesso si fa nostra guida, nostro pastore (cfr salmo): ยซIl Signore รจ il mio pastoreยป. Una certezza  che รจ causa della nostra gioia. Se ora ci fermiamo un attimo e ci volgiamo indietro, possiamo comprendere che il  cammino fin qui compiuto รจ un cammino di fede.

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La fede in Dio, nostro Padre e creatore (Le Ceneri).  

La fede di Gesรน, che nel deserto di affida al Padre (I domenica di quaresima

La fede dei discepoli, che sul monte imparano a vedere il vero volto del Cristo, Messia sofferente (II domenica) La fede della Samaritana, che riconosce in quellโ€™uomo che parla con lei il Messia atteso, che solo disseta la nostra sete  (III domenica).  

In questo itinerario, emerge un elemento comune, ossia il legame tra il ยซvedereยป e lโ€™ ยซascoltareยป. Vede chi ascolta.  – Gesรน supera la tentazione rifacendosi alla Parola di Dio (โ€œNon di solo pane vivrร  lโ€™uomo, ma di ogni parola che esce  dalla bocca di Dioโ€, I domenica, Mt 4,4).  

– I discepoli sul monte sono invitati ad ascoltare il Figlio prediletto (โ€œQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il  mio compiacimento. Ascoltateloโ€, II domenica, Mt 17,5). 

– la Samaritana scopre che il Messia รจ proprio colui che parla con lei (โ€œLe dice Gesรน: ยซSono io, che parlo con teยปโ€, III  domenica, Gv 4,26). 

– E oggi, il cieco arriva a credere solo nel momento in cui il Signore gli rivolge la Parola: โ€œGesรน โ€ฆ gli disse: ยซTu, credi  nel Figlio dellโ€™uomo?ยป. Egli rispose: ยซE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?ยป. Gli disse Gesรน: ยซLo hai visto: รจ colui che parla con teยป. Ed egli disse: ยซCredo, Signore!ยป. E si prostrรฒ dinanzi a luiโ€ (IV domenica, Gv 9,35-38). 

I brevi tratti richiamati mostrano che la Parola, quando viene accolta, difende (tentazioni), stupisce (trasfigurazione),  disseta (samaritana), illumina (il cieco nato).  

I capi del popolo, invece, sono talmente chiusi in loro stessi che non colgono nulla di tutto questo. Di fronte al cieco  nato, parlano con tutti, tranne che con Gesรน; parlano di Lui, ma non con Lui. รˆ un monologo, anche se parlano tra loro!  Il testo del vangelo odierno รจ particolarmente lungo, scelgo quindi di offrire alcune pennellate.  Prima di tutto il contesto in cui si svolge la scena. Siamo nel cuore della festa delle Capanne (Dt 16,13-15; Lv 23,34- 43 indica anche le date in cui celebrare la festa). Si ricordano i ripari provvisori nei quali gli israeliti trascorsero 40 anni dopo lโ€™uscita dallโ€™Egitto sotto la guida di Mosรจ. Nello stesso tempo ricordano che Dio si prese cura di loro durante  il tempo dellโ€™esodo. Due sono i riti che accompagnano la festa: lโ€™acqua e la luce. Lโ€™acqua che si attinge alla piscina di  Siloe, per ricordare che Dio ha donato lโ€™acqua nel deserto. E la luce, a ricordare che Dio guidรฒ il popolo con una colonna  di nube e di fuoco per giorno e per la notte (Es 13,21).  

Il vangelo di Giovanni ci offre uno spaccato di questa festa che Gesรน vuole ricordare a Gerusalemme. + Egli ยซguidaยป  popolo con il suo insegnamento fino a presentarsi come lโ€™acqua viva: ยซSe qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi  crede in meยป (capitolo 7,37-38): chiara lโ€™allusione a Mosรจ che guida il popolo e che dร  lโ€™acqua al popolo.  Nel capitolo 8ยฐ, il tema della luce: ยซIo sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrร  la  luce della vitaยป (8,12).  

Arriviamo cosรฌ al capitolo 9ยฐ che la liturgia ci presenta come testo del vangelo. Vorrei invitare a tenere a mente i dueย  riti della Festa delle Capanne appena accennati: lโ€™acqua e la luce.

Gesรน cammina e vede il cieco nato. Si ferma e ยซSputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli  occhi del cieco e gli disse: โ€œVaโ€™ a lavarti alla piscina di Siloeโ€ โ€“ che significa Inviato. Quegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che  ci vedevaโ€ยป (vv 6-7).  

Il gesto che Gesรน ha compiuto richiama lโ€™atto creativo di Dio col quale ha creato lโ€™uomo dalla polvere (Gen 2,7). La  โ€œpolvereโ€ rappresenta dunque la nostra materialitร  e inconsistenza, ricordata nel gesto dellโ€™imposizione delle ceneri.  Eppure questa materialitร , quando incontra la potenza di Dio, cambia. Infatti una delle funzioni della saliva รจ quella di  lubrificare la gola e permettere quindi di parlare: ecco perchรฉ la saliva รจ anche simbolo della ยซParolaยป. In questo caso  possiamo dire che la ยซParolaยป (saliva) accetta di incontrare la ยซmateriaยป ossia la nostra umanitร  (la polvere) e questo  incontro apre al cieco una vita nuova. Il cieco ha ยซascoltatoยป e la sua obbedienza gli ha permesso di tornare a ยซvedereยป.  Vede chi ascolta, cioรจ chi obbedisce. Lโ€™ascolto, infatti, nella Bibbia non รจ un semplice ยซsentireยป con le orecchie, ma รจ  un ยซaderireยป con tutto se stessi. Ecco perchรฉ si puรฒ dire che chi ยซascoltaยป, ยซobbedisceยป: ยซNon chi dice Signore Signore  entrerร  nel regno dei cieli, ma chi fa la volontร โ€ฆยป (Mt 7,21).  

Il cieco nato, dunque, ascolta quanto dice il Maestro e torna a vedere. Se ora torniamo al rito della Festa delle Capanne,  noteremo che nel fatto del cieco nato ritroviamo i due riti: lโ€™acqua alla piscina di Siloe e la luce, ossia il vedere. Lโ€™evan gelista Giovanni sta aiutando i suoi uditori, e quindi oggi ciascuno di noi, a comprendere che lungo il cammino della  vita, lungo questo esodo verso la Patria del Cielo che ci attende Lui, Gesรน, รจ il nuovo Mosรจ che ci guida (capitolo 7),  che dona lโ€™acqua che zampilla per la vita eterna (samaritana) e che ci apre alla luce nuova (cieco nato). A noi aderirvi  come il cieco: ยซTu credi nel Figlio dellโ€™Uomo?… E chi รจ Signore, perchรฉ io possa credere in Lui?… รจ colui che ti parla.  Ed egli disse: โ€œCredo, Signoreโ€ยป (9,35.38). 

ยซCredo, Signoreยป (v 38). รˆ il vertice del cammino di fede che abbiamo iniziato dal mercoledรฌ delle ceneri. Credo, Si gnore, so che ยซTutto posso in colui che mi dร  la forzaยป (Fil 4,13). Perchรจ in fondo tutti nasciamo ciechi finchรฉ nel Batte simo non veniamo ยซIlluminatiยป dalla Grazia di Dio.  

Come per il cieco nato, cosรฌ anche per noi รจ il Signore che ci raggiunge nella concretezza della vita quotidiana, cosรฌ  fragile e inconsistente. Ci raggiunge per offrirci una proposta di vita nuova, bella, significativa. Spetta a noi decidere:  o restare chiusi e prigionieri con la parola di Dio ridotta a sterile ยซideaยป da difendere, o aprirsi alla Parola che solo salva  e conduce alla veritร . Non basta infatti interrogare la Parola di Dio se poi non ci si lascia interrogare da essa. Ma se,  come il cieco nato, accettiamo di lasciarci interpellare dalla Parola, tutto cambia. Il Signore non attende che io cambi  per cambiarmi, ma mi raggiunge nella mia miseria per darmi la forza di cambiare. La Parola di Dio puรฒ ri-crearmi se  da essa mi lascio nuovamente plasmare. La gioia รจ tutta qui! Sapere che Dio mi ama e mi raggiunge nella mia quo tidianitร . Sapere che il Signore Gesรน mi ha a cuore ed รจ sempre pronto a ricominciare, come ha fatto col cieco nato; il  Signore Gesรน รจ la sola acqua che colma le attese del mio cuore (cfr la samaritana, domenica scorsa); il Signore Gesรน รจ  la promessa della mia vita, la terra promessa verso la quale sto camminando (cfr II domenica, la Trasfigurazione); il  Signore Gesรน mi guida e mi protegge lungo il cammino come un tempo fece Mosรจ, ed รจ sempre pronto a difendermi  di fronte alle tentazioni (cfr I domenica di quaresima). Lui non ha paura della mia inconsistenza e fragilitร  (le ceneri)  ma รจ sempre pronto a tutto. A tutto, fino a morire in croce per me. Questa รจ la gioia! รˆ la gioia cristiana. Questa รจ la  ragione della speranza che spiega il coraggio della testimonianza gioiosa dei cristiani, come il cieco nato, una volta  guarito, ha saputo rendere testimonianza di fronte a scribi e farisei che lo giudicavano, cosรฌ incapaci di riconoscere  lโ€™evidenza: ยซi farisei gli chiesero come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: โ€œMi ha messo del fango sugli  occhi, mi sono lavato e ci vedoโ€โ€ฆ โ€Come puรฒ un peccatore compiere segni di questo genere?โ€ยป (vv. 15-16).  

La vita nuova che ci รจ stata donata nel battesimo, che ci ha resi ยซIlluminatiยป chiede ora di essere anche per noi testi moniata: non dobbiamo attendere chissร  quali attestati, ma semplicemente partire dal dato piรน importante: ยซGesรน  gli disse: โ€Tu credi nel Figlio dellโ€™uomo?… Ed egli disse: โ€œE chi รจ Signore perchรฉ io creda in lui?โ€ Colui che parla con  teโ€โ€ฆ e il cieco guarito disse: โ€œCredo, Signoreโ€ยป (cfr vv. 35-38). 

Gesรน รจ lโ€™essenziale per essere guariti e vedere (cieco nato) 

รˆ lโ€™essenziale per dissetare la sede del cuore e dellโ€™animo (samaritana) 

รˆ lโ€™essenziale per camminare animati dalla Speranza (trasfigurazione) 

รˆ lโ€™essenziale per vincere il combattimento (tentazioni) 

รˆ lโ€™essenziale per poter ri-nascere dalle cadute della propria inconsistenza (le ceneri) 

รˆ lโ€™essenzialeโ€ฆ per divenire veramente uomini. 

รˆ la ragione essenziale della gioia! 

Leggi qui la preghiera per questa domenica.

Il commento al Vangelo di domenica 19 marzo 2023 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.