Il cieco nato.
Come sei buono, mio Dio, sia a cercare questo cieco per guarirlo senza che egli lo chieda, a guarirlo, sia a cercarlo una seconda volta per farne il tuo discepolo! Come sei buono verso di lui! Come sei buono verso tutti quelli che hanno e avranno conoscenza di questo miracolo e di questa tenera ricerca, in questo tempo e in tutti i tempi; dando loro questa lezione di carità, di benevolenza, di zelo per le anime; aumentando con questo la loro fede, la loro speranza in un Dio così buono, il loro amore per un Dio così tenero!…
Come sei buono verso ogni anima facendo a tutte interiormente con la tua grazia, e spesso esteriormente per mezzo di creature che non sono se non tuoi strumenti, la stessa cosa che al cieco nato: la stessa ricerca non soltanto duplice, ma di migliaia di volte; la stessa guarigione, la stessa conversione, lo stesso tenero appello!
Siamo fedeli alla grazia… Obbediamo quando essa ci parla. Quando Gesù ci dice: «Purificati alla piscina del Salvatore», ascoltiamo la sua voce… Quando ci chiama, adoriamolo e seguiamolo… Siamo fedeli alla prima grazia, alla grazia della purificazione, per poter ricevere la seconda grazia, la grazia dell’unione…
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Accettiamo il rimedio che ci impone Gesù, questo rimedio umile, semplice, basso, del fango mescolato alla saliva, e obbediamogli quando ci dice, dopo avercelo posto con la sua mano, di andare a lavarci «alla fonte del Salvatore», «le cui acque scorrono in silenzio», a questa fonte purificante dei sacramenti, della solitudine, del silenzio, della penitenza, della preghiera…
Poi, quando ci fa un nuovo appello, prostriamoci con tutta la nostra anima ai suoi piedi e seguiamolo nell’obbedienza e nell’imitazione, ovunque va, ovunque vuole condurci, diveniamo suoi discepoli, vivendo della sua vita, interiormente e esteriormente, e non avendo più che uno scopo nella nostra esistenza: fare in ogni istante tutto ciò che gli piace… Non glielo dobbiamo tutti? Non ci ha salvati tutti più completamente del cieco nato? E non per mezzo di un po’ di saliva, ma a prezzo di tutto il suo sangue!
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte
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La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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Immagine iniziale: ERMITAGE PERE CHARLES DE FOUCAULD – ASSEKREM di Salim B su flickr.com