Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 14 Marzo 2023

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Oggi la chiesa ci fa leggere quella che possiamo definire come “ la parabola del perdono infinito “.

Ma come si fa?

E’ veramente possibile?

Se lo dice Gesu’……credo proprio di si!!!

E allora vediamo cosa ci vuole per…” iniziare a provarci “.

Partiamo da una frase importantissima del testo: “ gli fu presentato un TALE che gli doveva diecimila talenti “.

I piu’ avvezzi ala scrittura sanno che quando nei Vangeli mancano i nomi delle persone ( vedi, ad. esempio, il “ ricco epulone “, ) è perché al posto di quell’individuo generico ognuno puo’ mettere il proprio nome.

Quindi, restando al Vangelo di oggi, quel TALE a cui il padrone ha condonato un debito di diecimila talenti…sono IO.

E’ una presa d’atto imprescindibile, senza la quale non potremo mai perdonare.

Il “ tale “ del Vangelo è un uomo dalla memoria cortissima, che subito dimentica il grande perdono ricevuto dal Padrone.

Non riconoscendosi perdonato non è capace di perdonare.

Cosi’ siamo anche noi.

Spesso ci arrocchiamo dietro ad espressioni quali “ io non ho fatto mai male a nessuno “, “ non ho niente da farmi perdonare “.

Basterebbe essere un po’ piu’ obiettivi con sé stessi per vedere che ciascuno di noi, volontariamente o meno, ha offeso, tradito, ingannato qualcuno.

E’ la nostra natura umana.

Se nostro Signore ci perdona queste nostre colpe e ce le perdona sempre, anche le piu’ grandi, perché non potremmo riuscire anche noi a perdonare di cuore?

La “ consapevolezza “ dell’essere stati e dell’essere continuamente perdonati è il primo passo per perdonare.

Il secondo è la compassione.

Il termine viene da “ cum-patire “, patire con.

Ecco, solo quando riusciamo a capire che il fratello, che pensiamo ci abbia fatto “ un torto imperdonabile “, ha agito cosi’ perché, probabilmente, soffre, ha un dolore, ha un’esigenza, ha un problema fortissimo che lo ha indotto a tanto, allora potremo perdonarlo perché ci rivedremo perfettamente in lui e saremo vicini alla sua sofferenza piuttosto che permetterci di giudicarla.

Facciamo quindi oggi “ memoria “ delle molteplici volte che siamo stati perdonati da Dio e dai fratelli e, a nostra volta, diveniamo compassionevoli con loro.

E’ la strada che ci consentirà, a mano a mano, di perdonare “ fino a settanta volte sette “.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.