Due sono i peccati di questo mangione gaudente: non aver avuto attenzione versi chi era nel bisogno e usare gli altri per i propri scopi. Il ricco gaudente si è goduta la vita tra pranzi luculluani, abiti e dimore di lusso… E vedeva solo il suo ombelico. Non si accorgeva di Lazzaro che menducava davanti la sua casa e si nutriva degli scarti del suo pranzo.
Si accorge di lui dopo morte ma sempre con la mentalità di chi si vuol far servire, di chi usa gli altri per i propri bisogni.
Abramo gli fa capire che la sua vita è stata un fallimento e che ormai non c’è più rimedio. La vita di Lazzaro invece è stata un successo, sembra assurdo, ma è così. Successo coronato ora dalla gioia e dalla felicità eterna. Perché egli non si è fatto servire, ed è rimasto ultimo, scartato, rifiutato, come Gesù.
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Pagina che ci fa riflettere sul nostro modo di essere e agire per vedere se somigliamo al riccone gaudente o no. Se gli somigliamo siamo ancora in tempo per convertirci. Dopo, sarebbe vano e troppo tardi.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade