Mercoledì delle ceneri abbiamo sentito parlare del digiuno nel vangelo di Matteo . Ancora oggi la Chiesa chiede di digiunare due giorni all’anno :il mercoledì delle ceneri appunto, e il venerdì santo. Un po’ pochi a dir la verità su 365.
Ma chi digiuna oggi? Siamo in pochissimi. Il senso del digiuno biblico è estraneo ai più. Il digiuno a fini estetici e dietetici è fatto da molti che servano di smaltire il sovrappeso. Ma il concetto del digiuno biblico è altro. Va ricercato nell’amore. Amore per Dio, lo Sposo. Allora il digiuno ha valore quando esprime la mancanza dello Sposo, la fame d’amore.
Quindi la domanda che potremmo porci oggi non è perché digiunare, ma per CHI digiunare. Digiuno per dire al mondo che ha fame di Dio, del suo amore, della sua presenza. Che Dio è il mio bisogno saziato.
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Ma questo “segno provocatorio” non rimane rinchiuso alla sfera fisica. Sarebbe troppo poco e inutile forse. Mi aiuta a digiunare da tutto ciò che ostacola questa fame, da ciò che sembra saziarmi e invece non lo fa. Quindi digiuno di azioni o pensieri cattivi, digiuno di parole inutili o offensive, digiuno di cose superflue… E mi apre all’amore vero per me stesso e per gli altri.
Digiunare religiosamente e rimanere gli stessi non conviene a nessuno. Neanche Dio lo vuole. Mangiamo pure, allora. Ma digiunare biblicamente parlando, ci cambia la vita. Provaci in questo tempo di quaresima. Meno cibo e più silenzio, più preghiera, più azioni d’amore, più tempo per te e per gli altri, più ascolto, più pazienza, più misericordia. E gusterai cosa significhi vivere da risorto.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade