Con mercoledรฌ scorso, giorno delle ceneri, abbiamo iniziato il cammino della quaresima che si concluderร il mercoledรฌ della settimana santa, per poi introdurci nel Triduo Pasquale. ยซLa quaresima รจ un cammino che va dalla nostra testa (le ceneri) ai piedi degli altri (la lavanda dei piedi)ยป (cfr don Tonino Bello): immagine che bene ci mette sulla giusta strada, sul senso vero del percorso quaresimale. Non รจ un cammino semplice e breve, non dura solo 40 giorni! ร questione di una vita! In fondo la conversione รจ voltarsi a Dio, รจ fare nostri i sentimenti e le scelte di Gesรน, รจ fare in modo di accorgersi di Gesรน che passaโฆ e quindi fare il possibile per non mancare allโincontro. Si tratta, cioรจ, di passare dallโessere ripiegati su stessi allโimparare ad andare verso gli altri, perchรฉ solo nellโamore-caritร la vita acquista significato e solo cosรฌ i problemi, le preoccupazioni o le ansie personali si relativizzano. La Quaresima รจ dunque il tempo durante il quale siamo invitati a seguire Gesรน che con decisione si dirige verso la Croce, culmine della sua missione di salvezza: morirร pur di donare a noi, peccatori, la vita nuova.
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La quaresima รจ come una cartina geografica, capace di riprodurre la nostra vita in miniatura, in scala: in questo tempo possiamo ritrovare le coordinate che troviamo dentro lโintera nostra esistenza. Siamo fragili e deboli, bisognosi continuamente di convertirci, di volgerci cioรจ verso il Signore. Il rito delle ceneri ci ha in fondo ricordato questa nostra identitร di creature fragili (mercoledรฌ delle ceneri). E proprio perchรฉ la vita รจ spesso sballottata da onde di dottrine, di idee, di comportamenti contrari al vangelo, il diavolo ne approfitta per averla vinta su di noi. La vita, la nostra e quella di ciascuno, รจ il terreno dove il bene e il male si fronteggiano. Le tentazioni ci accompagnano lungo tutto il cammino della esistenza, e per vincerle non possiamo confidare solo in noi stessi, ma in Colui che tutto puรฒ: il Signore Gesรน. Il saggio รจ proprio colui che si volge a Dio, di Lui si fida e a Lui si affida (I domenica, le tentazioni). Ma per affrontare la battaglia spirituale โ che prima di tutto avviene dentro di noi, nel nostro cuore e nei nostri pensieri โ cโรจ bisogno di un riferimento capace di motivare e stimolare. Questo riferimento รจ Gesรน stesso, quanto Lui promette e indica: la vita nuova, una vita trasfigurata nellโamore (II domenica, la trasfigurazione). ร pur vero che la battaglia a volte si vince e a volte si perde โ ยซVedo il bene da compiere ma non ho la forza di attuarloยป, Rm 7,18 โ ma ciรฒ che non cambia mai รจ lโamore di Dio per me. Il sogno che Dio ha su ciascuno di noi: vederci felici, trasfigurati, nuove creature.
Il maligno รจ ยซLa piรน astuta di tutte le bestieยป (Gn 3,1), e, come abbiamo meditato nella I domenica, conosce molto bene la Scrittura, la sa piegare a suo piacimento, come fece con Adamo ed Eva (Gn 3). Ciรฒ che dobbiamo imparare lungo il cammino della vita, รจ sapere che lโunica cosa che puรฒ saziare la fame e la sede del cuore รจ solo Dio. Lui solo ha lโacqua che zampilla per la vita eterna (III domenica, Gesรน e la samaritana). Lui solo sa saziare con veritร i naturali appetiti dellโanimo, mentre il diavolo tenta di rispondere solo allโimmediato sentire, facendo sรฌ che lโistinto predomini sulla ragionevolezza. Non sono sbagliati gli appetiti, le inclinazioniโฆ ma questi chiedono di essere educati, orientati: ยซSolo in Gesรน cโรจ salvezzaยป (cfr At 4,11). Una veritร che รจ per tutti, nessuno escluso, nessuno! Anzi, proprio chi si sente ai margini, lontano e โcontrarioโ di Dio รจ il primo ad essere raggiunto: Gesรน non รจ venuto per i giusti, ma per i peccatori (cfr Lc 5,27ss); non รจ venuto per i sani (cfr Mt 9,9ss). Lui sa di che pasta siamo, sa che siamo peccatori, ma รจ venuto proprio per questo: per salvarci. ร venuto per noi. Egli รจ lโEmmanuele, il Dio-con-noi, il Salvatore (cfr Natale). Gesรน non ha paura del nostro peccato, del nostro male, delle nostre feriteโฆ non teme la nostra cecitร di fronte alla vita, anzi, รจ venuto a ridonarci la vista (IV domenica, il cieco nato): a ri-crearci pur di renderci nuovi. E la cosa bella รจ che non attende che diventiamo bravi e buoni per venirci incontro, ma ci viene incontro cosรฌ come siamo per aiutarci a divenire migliori, buoni come ci insegna la Genesi!
Gesรน ci ha amati quandโeravamo ancora peccatori, e cosรฌ continua a fare oggi. Ecco perchรฉ la quarta domenica รจ la domenica della gioia: perchรฉ nessuno deve sentirsi non idoneo a questo sogno di Dio, anzi. Ciascuno di noi รจ โmissioneโ di Dio. La gioia del cristiano sta qui: nel fatto che Dio ci ama e ci risolleva da ogni caduta, morte compresa. Sรฌ, perchรฉ Lui รจ la Vita (Gv 14,6) ed รจ il Signore della Vita; per questo puรฒ risvegliare Lazzaro dalla morte (V domenica, Lazzaro), per dimostrare che ยซLa morte non ha potere su di Luiยป (Rm 6,9). Cosรฌ se lโamore di Dio per ciascuno di noi รจ la ragione ultima della nostra gioia, la certezza che Dio รจ signore della vita รจ fondamento della nostra speranza.
Ecco perchรฉ merita, perchรฉ vale la pena accogliere il suo invito e mettersi anche noi con decisione dietro a Lui sapendo che la Croce della vita, come sul calvario ha sempre un tempo stabilito โ dalle 12 alle 15 -: non รจ infinito. Potremmo dire che sul Calvario cโรจ divieto di sosta! (Domenica della Passione). Sapremo restare ritti in piedi sotto
la Croce o in Croce solo se terremo sempre fissi i nostri occhi alla Meta, a quella vita trasfigurata che Gesรน ci ha mostrato a inizio cammino e sarร Pasqua. Per Gesรน, e in Lui, per noi. Vita bella, felice, trasfigurata. Divina.
Ecco il cammino della quaresima che rispecchia in miniatura la dinamica della vita. Cosรฌ, quando la fatica si farร sentire, quando il volto sarร sfigurato dal peccato e dalle nostre fragilitร in genere (I domenica)โฆ non dobbiamo rinunciare a tenere fisso lo sguardo sul volto luminoso di Gesรน (II domenica), il quale sarร sempre pronto a ricrearci (IV domenica) donandoci una vita nuova (V domenica). Perchรฉ Gesรน, amore misericordioso, non รจ venuto per condannare i peccatori, ma a salvarli.
Entriamo a questo punto nei testi odierni.
La prima lettura รจ tratta dal libro della Genesi, a ricordarci che lโuomo รจ fatto di terra e che il diavolo da subito entra in azione. Si noti la sua furbizia. Mentre Dio disse allโuomo ยซTu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dellโalbero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarneโฆยป (Gen 2,16-17), il diavolo dice: ยซEโ vero che Dio ha detto: โNon dovete mangiare di alcun albero del giardinoโฆยป. Il tema รจ quello del cibo, lo stesso tema della I tentazione di Gesรน. Ciรฒ che il diavolo tenta di fare รจ suscitare invidia, far credere che Dio tenga nascosto qualcosa. Lo fa con Adamo ed Eva e lo fa con Gesรน. Entrambe le situazioni sono inquadrate in un momento preciso, delicato. Adamo ed Eva sono soli; Gesรน ha appena terminato il digiuno di 40 giorni. Il diavolo non agisce quando lโuomo รจ forte, tranquillo, ma agisce quando รจ disorientato, fragile, debole. Un modo attraverso il quale tenta di affermarsi di fronte ai suoi interlocutori. Adamo ed Eva cedono, perchรฉ senza accorgersi si fidano di loro stessi. Eva, infatti, risponde al diavolo: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dellโalbero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: โNon dovete mangiarne e non lo dovete toccareโยป (Gen 3,3). Ma Dio non ha mai proibito di โtoccareโ, solo di mangiare. Eva, in questo slancio in difesa di Dio, si รจ fatta una parola sua. E qui il diavolo ha trovato il varco per farla cedere. Ciรฒ che ha fatto il diavolo con Adamo ed Eva, e che farร con Gesรน, รจ proprio mettere alla prova sulla identitร personale.
A Gesรน, nella I tentazione, dirร : ยซSe sei Figlio di Dio?ยป. Il diavolo fa di tutto per illudere che cโรจ un altro modo di vivere al di lร di quello che Dio ha indicato. Se uno ha fame, fa capire il diavolo, ha diritto di piegare le cose a suo uso e consumo: ยซDรฌ a queste pietre che diventino paneยป. Ma Gesรน dirร : ยซNon di solo pane vivrร lโuomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป. Il diavolo punta a illudere che con i soldi, col potere puoi piegare le cose a tuo piacimento, pur di soddisfare i tuoi appetiti superficiali. Fino ad arrivare a piegare Dio stesso, per farti andare bene quello che tu vuoi. Ma non รจ cosรฌ, perchรฉ solo la Parola di Dio รจ la risposta piรน vera al cuore umano, e solo a Dio va data obbedienza.
Nella II tentazione il diavolo tenta di illudere Gesรน sul fatto che Lui puรฒ fare tutto quello che vuole: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gettati giรน; sta scritto infatti: โAi suoi angeli darร ordini a tuo riguardoโฆ Sta scritto anche: โNon metterai alla prova il Signore Dio tuoยป.ร una sfida che accompagnerร Gesรน lungo tutta la sua vita, fino in croce:
ยซSe tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!ยป (Mt 27,40). Gesรน non ha bisogno di dimostrare ad alcuno di essere Figlio di Dio, perchรฉ di Lui attesta il Padre del cielo: ยซQuesti รจ il figlio mio, ascoltateloยป (Mc 9,7). Gesรน sa di essere Figlio di Dio, sa di appartenere a Lui. Non ha bisogno di altre conferme, nรฉ tanto meno di altre dimostrazioni o spettacolarizzazioni.
Nella III tentazione il diavolo porta Gesรน sul punto piรน alto della cittร e gli dice: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiโฆ Gesรน rispose: โVattene, Satana!โฆ Il Signore tuo Dio adorerai: a lui solo renderai cultoโยป. Gesรน non ha bisogno di trasformare la vita in un teatro! Egli รจ il Figlio di Dio mandato dal Padre per salvare i contriti di cuore. Gesรน sa bene che Dio Padre si prende cura di Lui, e lascia al Padre del cielo decidere come volergli bene e cosa sia meglio per Lui. E Lui solo adora, perchรฉ solo Dio รจ Padre nostro.
Queste tre brevi sottolineature fanno capire che lโopera del diavolo ha lo scopo di suggerire allโuomo di tutti i tempi che cโรจ un โsignore diverso!, cโรจ una gioia diversa, cโรจ un modo altro per vivere feliciโฆma per Gesรน, come per noi, Dio รจ Padre, Lui solo รจ datore di vita, Lui solo รจ Amore: da soli non si va lontano. Non ci si salva da soli!
La Quaresima รจ dunque il tempo per mettere in ordine la vita interiore, per rivisitare le nostre fondamenta, la nostra identitร di credenti, tornando a quellโatto generativo, momento in cui Dio ha detto di ciascuno di noi: ยซTu sei mio figlio, in te ho posto il mio compiacimentoยป. Questo siamo noi, figli amati da un Padre provvidente.
Ecco allora che le pratiche quaresimali vogliono essere opportunitร per ribadire la centralitร di Dio nella mia vita. Cogliamo questa opportunitร per dedicare maggior tempo alla preghiera, a un dialogo a tu per Tu con Dio, per saper rinunciare allโidolatria di bastare a se stessi e dichiaraci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Un dialogo fatto di silenzio, di lettura del vangelo e di risposta a Lui che ha parlato in quella lettura. Un tempo di preghiera davanti al Santissimo o davanti al crocifisso, alla pratica della via Crucis.
Questo aiuta a capire che se voglio aumentare il tempo della preghiera, devo โdigiunareโ da altro. Il digiuno cosรฌ inteso รจ esercizio per imparare a dominare-gestire gli appetiti, gli istinti superficiali. Imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le cose: dalla tentazione di โdivorareโ tutto per saziare la nostra ingordigia, alla
capacitร di soffrire per amare. Infatti, non si tratta solo di rinunciare alla carne di venerdรฌ o evitare dolci: cose giuste, ma limitate. Proviamo piuttosto a digiunare dai social, da internet, dalla tv, da una vita sedentaria e chiusa sul proprio benessere, dal starsene in santa pace anzichรฉ portare un pizzico di pace e compagnia a chi ne ha bisogno! Infatti questo tipo di digiuno non รจ mai fine a se stesso, ma porta ad aprirsi agli altri, alla caritร . Fare elemosina aiuta a uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare solo per noi stessi, quasi a pensare di riuscire a ottenere e manipolare tutto. Allora do in offerta i soldi per chi รจ bisognoso; digiuno dai social, e regalo quel tempo nel far visita a un anziano o malato; digiuno dalla Tv o dallo stare chiuso in casa e mi dedico al servizio degli altriโฆ
ยซLa preghiera ci riannoda a Dio; la caritร al prossimo; il digiuno a noi stessi. Dio, i fratelli, la mia vita: ecco le realtร che non finiscono nel nulla, su cui bisogna investire. Ecco dove ci invita a guardare la Quaresima: verso lโAlto, con la preghiera, che libera da una vita orizzontale, piatta, dove si trova tempo per lโio ma si dimentica Dio. E poi verso lโaltro, con la caritร , che libera dalla vanitร dellโavere, dal pensare che le cose vanno bene se vanno bene a me. Infine, col digiuno, ci invita a guardarci dentro, per liberarci dagli attaccamenti alle cose, dalla mondanitร che anestetizza il cuoreยป (papa Francesco)
Leggi qui la preghiera per questa domenica.
Il commento al Vangelo di domenica 26 febbraio 2023 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.