Dopo un cammino sempre più intenso e profondo, dove non tutto è sempre risultato chiaro, per coloro che hanno perseverato nel seguire Gesù arriva il momento di vedere rivelato il suo vero volto! La prima cosa importante da capire è perché Gesù si rivela. Nel passo immediatamente precedente Gesù annuncia quello che dovrà succedere a lui e, sottinteso, a coloro che vogliono seguirlo. Non è un cammino facile; vivere seguendo Cristo vuol dire spesso essere insultati, maltrattati, umiliati e isolati. Per questo Gesù ci mostra la meta.
E Pietro descrive questa meta in modo efficace ed essenziale: “È bello per noi essere qui”. Cioè dopo la paura e lo sconforto che sono frutto dell’essersi resi conto che la nostra immagine di Dio non corrisponde al Dio vero, viene l’esperienza del bello e non solo: insieme a Gesù trasfigurato ci sono Elia e Mosè, cioè c’è la conferma della vita eterna.
Con quale spirito un uomo deciderebbe di affrontare un cammino fatto di fatica e di dolore, senza conoscerne la destinazione? Senza essere certo che alla fine del percorso troverà qualcosa di bello e di prezioso? Quella fatica e quel dolore sarebbero insostenibili e finirebbe per arrendersi. Gesù invece ci mostra il fine di questo cammino, e il Padre ci parla direttamente (evento eccezionale che Dio Padre si rivolga direttamente ai discepoli) dicendoci di ascoltare Gesù per diventare come lui!
Come si può tornare indietro dopo un’esperienza simile? Pietro infatti, quando alcuni dei discepoli lasceranno Gesù, dirà: “Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6, 69). È ben consapevole che non può esserci posto più bello se non quello accanto al Signore. Vedere e sentire Dio non è qualcosa che si dimentica, ed è questo che ci dà la forza di prendere la croce ogni giorno e seguire Gesù: la promessa certa del bello e della vita eterna.
I commenti sono curati da Rita e Giovanni Giordanelli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi