Il 14 febbraio il cristiano mainstream ricorda san Valentino, patrono degli innamorati, perché ha compreso quanto la vocazione matrimoniale sia una strada percorribile per giungere alla felicità, alla pienezza, alla santità. E già sapere questo sarebbe top.
Il cattolico un po’ più nerd, invece, sa che oggi è la festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa, evangelizzatori delle terre slave, in cui, oltre ad aver portato il Vangelo, hanno donato anche un codice comune: l’alfabeto cirillico.
Il Vangelo ci permette di sottolineare due elementi legati ai due patroni d’Europa. La predicazione evangelica attraverso la testimonianza della vita non è qualcosa che si può vivere da soli, ma “a due a due”, siamo invincibili vicini, possiamo sostenerci a vicenda. È bello sapere che ci sono amici santi… non è che l’amicizia vera è un elemento necessario per la santità?
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In secondo luogo, la missione non è semplice e non è mai finita una volta per tutte. Se davvero intendiamo essere operai nella messe del Signore non possiamo sottrarci al lavoro, alla fatica, ma soprattutto alle relazioni, all’inculturazione, alla capacità di incarnarci nelle storie delle persone che incontriamo, nelle storie del popolo!
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