Dopo aver ascoltato le beatitudini Gesù spiega chi è discepolo: “voi siete luce del mondo, voi siete sale della terra…” Ma se il vangelo, che è sempre Gesù, ci dice come vive il discepolo, cioè il cristiano, oggi la Parola di Dio ci fa capire molto più in profondità il bene da compiere
e vuole condurci a scoprire le motivazioni e gli effetti del bene che compiamo.
Scoprendo i bisogni di chi ci sta attorno, mettendoci al servizio di questi bisogni, ogni nostra preghiera, rivolta al Signore, troverà la sua risposta. La nostra luce brillerà fra le tenebre e le nostre tenebre saranno come un tramonto d’estate quando ci soffermiamo ad ammirarlo.
Dobbiamo ricordare sempre che non sono soltanto gli altri a trascurare l’amore, talvolta siamo noi a dimenticarlo, a non vivere come fratelli. Essere Luce che brilla, visibile per tutti, sarebbe bellissimo, essere città sopra il monte, essere sale che insaporisce con forza e franchezza la nostra presenza nella storia di tutti i giorni è ciò che Gesù chiede… a Gesù non piacciono né i credenti né le comunità “camuffate”, timorose, nascoste, che non scandalizzano mai nessuno, perché rassomigliano a tutti i “tiepidi” del mondo, quelli dal cuore spento.
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Dobbiamo mostrare che le cose ci servono, ma non viviamo per le cose, ma per le persone e per Dio che si nasconde dentro di loro. Dobbiamo essere – diceva papa Benedetto – come la luce elettrica: non si vede ma si riconoscono gli effetti.
Chi ci incontra non deve sapere se abbiamo ricevuto il battesimo, ma si deve capire che siamo cristiani dalle cose che facciamo, dalle scelte che compiamo: “vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”!
FONTE: Missio Italia
Commento a cura di don Valerio Bersano Segretario Nazionale Missio Ragazzi.
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